Come noto, il 31 dicembre 2020 si è conclusa la fase sperimentale del piano di rimborsi legati agli acquisti di beni e servizi pagati con moneta elettronica sul territorio nazionale (Cashback).In dettaglio, pagando con la carta elettronica, si può ottenere il rimborso del 10% sull’importo degli acquisti in negozi, bar e ristoranti, supermercati e grande distribuzione o per artigiani e professionisti.
Per partecipare occorre scaricare l’app IO su cui registrarsi ed abbinare la carta elettronica con cui si effettuano gli acquisti. Occorre, altresì, indicare l’IBAN su cui si vuole vengano accreditati i rimborsi.
I possessori di una “carta unica” utilizzabile nei canali PagoBANCOMAT e Visa o Mastercard, debbono registrare la stessa carta ma con due distinte registrazioni per entrambe le modalità d’uso (Pago Bancomat e carta di credito).
Il Cashback è stato voluto da un lato, per incentivare gli italiani agli acquisti e dall’altro, per combattere l’evasione fiscale grazie alla tracciabilità dei pagamenti.
I rimborsi ottenuti sono esenti da tasse e non concorrono a formare il reddito imponibile del beneficiario.
Dal 1° gennaio 2021 il programma si divide in periodi di tempo di sei mesi ciascuno e, per ognuno di essi, il rimborso massimo è pari a 150 euro. La somma accumulata verrà erogato solamente se si sarà raggiunto un minimo di 50 transazioni per ogni semestre.
Come già detto, il “Cashback” si applica solo agli acquisti realizzati tramite dispositivi fisici degli esercenti (quindi tramite Pos). In altre parole, danno diritto al rimborso gli acquisti effettuati con:
- carta (di credito o di debito);
- app di pagamento, come Satispay o BANCOMAT Pay;
- altri sistemi di pagamento, come ad esempio Google Pay e Apple Pay (a partire dal 2021).
Pertanto, sono esclusi dal Programma tutti gli acquisti online (Amazon e altri e-commerce); gli acquisti presso gli esercenti che non dispongono di un “Acquirer Convenzionato” per partecipare al Programma (la lista degli Acquirer è disponibile sul sito io.italia.it); tutti i pagamenti effettuati fuori dal territorio nazionale; le operazioni eseguite presso gli sportelli ATM, come ad esempio le ricariche telefoniche); i bonifici effettuati tramite SDD (Sepa Direct Debit); i pagamenti ricorrenti, con addebito su carta o su conto corrente; altre operazioni escluse ai sensi del Decreto 24 novembre 2020, n. 156 emesso dal Ministro dell’Economia e delle Finanze.