E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 22 aprile 2021 n. 52 contenente “misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19”.
Il provvedimento introduce misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici.
Tornano le zone gialle e riaprono i confini regionali con regole diverse in base al colore.
I confini delle Regioni gialle e bianche sono aperti dal 26 aprile senza bisogno di documentazione giustificativa o di particolari motivazioni per gli spostamenti attraverso queste zone.
Tra Regioni arancioni e rosse occorre invece il pass che attesti la vaccinazione, la guarigione dal Covid oppure un tampone negativo nelle ultime 48 ore. Per il momento si utilizza la Certificazione Verde Covid-19, cartacea o elettronica, rilasciato dalla struttura o da medico/pediatra a seconda dei casi, poi arriverà il certificato digitale emesso da una piattaforma nazionale, di prossima attivazione. Coloro che hanno fatto il vaccino possono comunque richiedere alla struttura che lo ha somministrato il relativo attestato (spesso già consegnato automaticamente), che ha analoga validità.
Dal 26 aprile tornano le zone gialle come individuate dall’ ordinanza settimanale del Ministero della Salute. Nelle zone gialle si applicheranno tutte le regole già precedentemente previste, con alcune modifiche.
Dal 26 aprile spostamenti liberi e, dal primo maggio fino al 15 giugno (ma nel comunicato stampa del Governo si riporta la data del 26 aprile, è necessario attendere la pubblicazione del decreto per avere conferma), anche verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno dalle 5 alle 22, a quattro persone oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione (più minori e non autosufficienti conviventi) nel rispetto del coprifuoco.
Restano, dunque, invariate le restanti regole, ma dal primo maggio al 15 giugno si potrà far visita a parenti e amici in un numero massimo di quattro persone (oltre a eventuali figli minorenni e conviventi con disabilità), sempre una sola volta al giorno e nel rispetto degli orari del coprifuoco. Detti spostamenti sono consentiti solo nell’ambito del Comune di appartenenza. Per gli spostamenti fuori regione si applicano le regole della Certificazione Verde Covid-19.
La certificazione verde Covid-19 è rilasciata in formato cartaceo o digitale, su richiesta dell’interessato, dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione, dalla struttura di eventuale ricovero del paziente affetto da Covid-19 oppure, per i pazienti che non hanno avuto necessità di ricovero, dai medici di famiglia e pediatri di libera scelta. La certificazione a seguito di un tampone negativo viene rilasciata dalle strutture sanitarie pubbliche, private autorizzate e accreditate, farmacie, medici di medicina generale o pediatri di libera scelta, con validità di quarantotto ore dal rilascio.
Coloro che abbiano già completato il ciclo di vaccinazione e non abbiano ancora ricevuto alcuna forma di certificazione, possono richiederla alla struttura che ha erogato il trattamento sanitario oppure alla Regione o Provincia autonoma in cui ha sede la struttura stessa.
Per i casi di ciclo vaccinale completato e guarigione accertata, la certificazione ha una validità di sei mesi (a meno che nel frattempo l’interessato venga identificato come caso accertato positivo al SARS-CoV-2).
Allo stesso modo, sono riconosciute le certificazioni verdi Covid-19 rilasciate in uno Stato terzo a seguito di una vaccinazione riconosciuta nell’Unione Europea e validata da uno Stato Membro UE. Queste disposizioni sono applicabili in ambito nazionale fino alla data di entrata in vigore della normativa sul passaporto vaccinale europeo e la contestuale attivazione della Piattaforma Nazionale PN-DGC per l’emissione del DGC-Digital Green Certificate interoperabile a livello europeo.
Dal 26 aprile per i ristoranti consumazione al tavolo anche la sera all’aperto nel rispetto del consueto coprifuoco mentre per il servizio al tavolo al chiuso bisogna attendere il primo giugno (dalle ore 5:00 fino alle ore 18:00). Restano le regole su take away (fino alle 18 per bar, birrerie e pub, fino alle 22 per i ristoranti) e delivery senza limiti di orario.
Riaprono tutti gli spettacoli aperti al pubblico (cinema, teatri, concerti, live club), con posti preassegnati e distanza di almeno un metro, capienza fino al 50% di quella massima autorizzata, numero massimo di spettatori entro i mille all’aperto e 500 in luoghi chiusi, per ogni singola sala. E vanno anche rispettate tutte le altre regole previste dai protocolli di sicurezza di settore.
Per quel che concerne gli sport anche di squadra e di contatto, dal 26 aprile è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività ma è interdetto l’uso di spogliatoi. Riaprono dal primo giugno stadi e Strutture sportive con regole specifiche (capienza al 25% di quella massima autorizzata, fino a mille spettatori per impianti all’aperto e 500 al chiuso), lo sport all’aperto può riprendere dal 26 aprile, le piscine possono riaprire il 15 maggio, le palestre il primo giugno (sempre con specifiche regole di sicurezza).
I Mercati e centri commerciali riaprono dal 15 maggio anche nei weekend, mentre dal 15 giugno è consentito lo svolgimento in presenza delle fiere e dal 1° luglio di convegni e congressi. Centri termali e parchi tematici riaprono dal primo luglio.
Per quel che concerne le Scuole, è prevista attività in presenza fino alla terza media su tutto il territorio nazionale e fino alla conclusione dell’anno scolastico, indipendentemente dalla collocazione cromatica della Regione. Nelle superiori, lezioni in presenza almeno al 75% nelle zone gialle e arancioni, al 70% nelle Regioni rosse. In ogni caso è prevista flessibilità, per cui nel rispetto dei requisiti minimi sopra descritti, le scuole possono prevedere quote più ampie di lezioni in presenza. Le università hanno autonomia, il decreto prevede che dal 26 aprile nelle zone gialle e arancioni svolgano l’attività didattica e curriculare prevalentemente in presenza.
Il Decreto proroga al 31 luglio 2021 alcune disposizioni in materia di giustizia civile, penale, amministrativa, contabile e tributaria, prevedendo norme sullo svolgimento dell’attività giudiziaria in periodo di emergenza pandemica, reca modifiche al codice della giustizia contabile, e dispone deroghe per i concorsi pubblici prevedendone lo svolgimento con una sola prova scritta e una orale, con modalità decentrate. Si prevedono, inoltre, modalità ulteriormente semplificate (prova orale facoltativa) per i concorsi relativi al periodo dell’emergenza sanitaria e la possibilità, a regime, per le commissioni di suddividersi in sottocommissioni. È esclusa l’applicazione delle procedure derogatorie per il personale in regime di diritto pubblico. Dal 3 maggio 2021 i concorsi riprenderanno in presenza nel rispetto delle linee guida del Comitato tecnico-scientifico.