03/02/2011 ORDINE PUBBLICO, SIULP: ”NO A PROIETTILI DI GOMMA” Romano: ”Altro che dimostrazione di muscoli e rincorsa a chi si arma di più. Così facendo agevoliamo solo i facinorosi ed i professionisti del disordine che, in tale pratica, potrebbero trovare alibi e solidarietà” di Luca Tatarelli – conquiste del lavoro ”La professionalità e l’alto senso dello Stato e del dovere che quotidianamente dimostrano gli uomini e le donne delle forze di polizia ed in primis della Polizia di Stato, richiedono un intervento del Governo”. Lo evidenzia in una nota Felice Romano, segretario generale del Siulp. ”Questo intervento – aggiunge – deve essere indirizzato ad un riconoscimento concreto a livello economico e della loro specificità, anziché alla rincorsa a nuove armi inutili e dannose, che con le manovre finanziarie sono state mortificate e avvilite”. Romano interviene così nel dibattito sulla dotazione di proiettili di gomma o di altre armi offensive per le Forze di polizia al fine di gestire meglio le manifestazioni di piazza, in caso di incidenti. Il segretario del Sindacato unitario dei lavoratori della Polizia intende richiamare l’attenzione sull’ordine pubblico. Il Dipartimento della Pubblica sicurezza ha anche aperto una scuola specifica a Nettuno (Roma) anche su sollecitazione dello stesso sindacato per preparare al meglio gli operatori in divisa blu.. ”La questione – dice a Conquiste, Romano – non è nell’utilizzo dei manganelli ma nel dia- logo con i manifestanti”, proprio per risolvee le questioni spesso critiche che in ogni manifestazione di piazza possono pre- sentarsi. ”I carabinieri già dal G8 di Genova del 2001 – aggiunge il sindacalista – usano il tonfa”. Per questo han- no fatto un corso appo- sito. Non sono tutti pe- rò abilitati. Ogni co- mando provinciale in- fatti ha una sua ”ali- quota”. ”Come sindacato dei poliziotti – prosegue Romano – ribadiamo la necessità di gestire al meglio questi servi- zi incrementando ogni attività info-inve- stigativa preventiva che eviti ogni possibi- lità di creare scontri tra manifestanti e tra questi ultimi e le For- ze dell’ordine”. Insomma, il dialogo, la prevenzione e la re- sponsabilizzazione di tutte le parti che intervengono nelle manife- stazioni, sono fonda- mentali perchè si pos- sa garantire il diritto costituzionale a mani- festare il proprio dis- senso. Nel rispetto però della legge. Insom- ma, per Romano, quello che serve ai poliziot- ti è ”un riconoscimen- to concreto a livello economico e normati- vo della loro specificità, che li ripaghi della professionalità e del senso di equilibrio che quotidianamente dimostrano unitamente ad un equipaggiamento che, qualora malgrado tutti gli accorgimenti si dovessero comunque trovare nei tafferugli, sia garantita la loro incolumità”. Altro che dimostrazione di muscoli e rincorsa a chi si arma di più. ”Così facendo – conclude il sindacalista – agevoliamo solo i facinorosi ed i professionisti del disordine che, in tale pratica potrebbero trovare alibi e solidarietà”.