La sostituzione della serratura di una porta blindata finalizzata a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi rientra tra le spese alle quali si applica la detrazione per ristrutturazioni edilizie al 36-50%, rispettivamente per seconde e prime case, fino a un tetto di spesa di 96mila euro (bonus sicurezza).
Rientrano fra questi interventi anche l’apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini, nell’ambito degli interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terzi. A titolo di esempio:
- rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici;
- apposizione di grate sulle finestre o loro sostituzione;
- porte blindate o rinforzate;
- apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini;
- installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti;
- apposizione di saracinesche;
- tapparelle metalliche con bloccaggi;
- vetri antisfondamento;
- casseforti a muro;
- fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati;
- apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline.
Per questi lavori spetta la detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/86 con pagamento tracciabile, bonifico parlante e fattura che indicano il riferimento di legge.
Per gli stessi interventi è ammessa anche l’IVA ridotta al 10% in relazione ai beni e ai materiali utilizzati nel progetto edilizio. L’IVA al 10% è, infatti, applicabile ai lavori di manutenzione e ad alcuni beni significativi tra cui: infissi esterni e interni, caldaie, videocitofoni, apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria, sanitari e rubinetteria da bagni ed infine anche impianti di sicurezza.