Bozza Legge di stabilità 2026. “Tanti proclami, poca sostanza e penalizzazioni”

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Bozza Legge di stabilità 2026. ROMANO (SIULP): “Tanti proclami, poca sostanza, nessun riconoscimento di specificità e…penalizzazioni”

“Dall’esame della bozza della Legge di Bilancio 2026, risulta evidente il motivo per cui il Governo ha omesso la convocazione preventiva delle organizzazioni sindacali del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico, come previsto dal D. Lgs. 195/1995 e più volte sollecitato, invano, dal SIULP. Appare chiaro che l’Esecutivo ha scientemente evitato tale obbligo, forse per non dover spiegare come mai, dopo numerose promesse di riconoscimento e gratificazione rivolte al personale in uniforme, spesso accompagnate da encomi per l’abnegazione e i sacrifici anche estremi, non solo non siano seguiti atti concreti ma siano state introdotte misure penalizzanti o siano stati negati benefici concessi ad altri settori del pubblico impiego, nonostante la specificità riconosciuta da norme primarie (L. 183/2010). Fatta eccezione per la riduzione dell’aliquota IRPEF dal 35% al 33% per i redditi tra i 28.000 e i 50.000 euro, misura applicabile a tutti i dipendenti, non si rilevano interventi mirati a favore del personale in divisa. Anzi, quest’ultimo è escluso dalla defiscalizzazione degli emolumenti accessori. Particolarmente penalizzanti – insiste Romano – sono le norme che prevedono l’innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia, in contrasto con la specificità richiesta e con quanto dichiarato dal Governo nella precedente manovra. L’assenza di risorse per la previdenza dedicata che sta subendo enormi danni, fatto per cui il Governo è stato già censurato dalla giurisprudenza amministrativa per la mancata attuazione della previdenza complementare per il personale in regime contributivo”. Così in una nota Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, ha commentato la bozza trasmessa dal Governo alle Camere: “Altro elemento grave è rappresentato dalla mancata approvazione del Decreto Legge Forze di Polizia per la parte relativa all’allungamento della fase transitoria che consente di poter fare concorsi per gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria che rappresentano il motore dell’attività di Polizia e per quel che concerne lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi in atto, atteso che su tali figure abbiamo una carenza di 10000 unità. Altrettanto grave è il mancato stanziamento per il rinnovo contrattuale dell’Area Dirigenziale e per la specificità del personale non dirigente. Tale omissione, insieme all’esclusione dalla defiscalizzazione degli accessori, evidenzia la sorprendente incoerenza dell’Esecutivo rispetto agli impegni assunti, con ricadute negative sulle aspettative di recupero del potere d’acquisto del personale in uniforme. Un fatto inaccettabile se si pensa che tali benefici sono giustamente concessi ad altre categorie. Non vorremmo – prosegue Romano – che l’alto senso di responsabilità e di servizio dimostrato dagli operatori, non sia scambiato per remissività, nonostante i sacrifici sempre maggiori dovuti alla cronica carenza di organico e all’aumento dei servizi per effetto delle tensioni sociali. È vero – conclude Romano – che siamo ancora di fronte a una bozza e non vogliamo credere a chi parla di un ‘Governo Pinocchio’, perché fino allo scorso anno ci è stato dimostrato ascolto ma un concetto deve essere chiaro: se non saremo ascoltati, ci faremo sentire”.

 

Roma, 22 ottobre 2025

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