Calcio: basta attacchi inusitati e gratuiti a poliziotti e soprattutto a silenzio assordante del Ministro.

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Ancora una volta, come ogni fine settimana, anche domenica scorsa oltre 2000 poliziotti sottratti alla sicurezza generale del Paese e dei cittadini sono scesi nell’arena (ma non come gladiatori alla pari dei loro carnefici ma come agnelli sacrificali per far sfogare l’ira bestiale di pochi ma violenti delinquenti) per garantire la sicurezza dei cittadini che vanno allo stadio e degli stessi calciatori.

Come sempre anche l’ultima domenica il servizio è stato garantito, nonostante i tagli, la mancanza di risorse e di mezzi in modo egregio tant’è che all’interno degli impianti sportivi nulla si è verificato.

Come al solito, e di questo nessuno ne parla, anche con l’ennesima polemica montata ad arte più a scopo pubblicitario e promozionale piuttosto che per affrontare le questioni reali attinenti alla violenza selvaggia che queste frange di delinquenti scatenano in nome del tifo, i poliziotti hanno pagato l’ennesimo tributo con feriti.

Feriti che, secondo i soliti opinionisti di turno sono tenuti a farsi spaccare la faccia e a subire le violenze di questi delinquenti che tra sociologia e filosofia politicanti da strapazzo tentano sempre di giustificare.

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Lo afferma Felice Romano, Segretario Generale del SIULP che, nel commentare la polemica nata a Roma per effetto di un sasso lanciato da due criminali sul pullman della squadra ospite della Roma, dichiara che i poliziotti sono esausti di essere considerati agnelli sacrificali da “macellare” nell’arena del business calcistico quasi come se questi, quando hanno giurato fedeltà allo Stato abbiano accettato di essere considerati come i cristiani ai tempi della persecuzione nell’antica Roma.

È veramente singolare, anzi deprecabile, aggiunge Romano, che mentre si sentono vari personaggi cimentarsi in ruoli di cui non hanno la minima cognizione né la professionalità per giudicare chi invece ne ha la responsabilità e tutti i giorni è impegnato a garantire la sicurezza al nostro Paese, nessuno senta il dovere di esprimere solidarietà alle donne e agli uomini della Polizia che sono costretti a questo continuo e inaudito massacro.

A cominciare dalle società sportive per finire ai tuttologi di turno e ai politicanti in cerca di notorietà.

Questo silenzio ci induce a sospettare che, forse la nostra idea che dietro questi delinquenti ci sia una regia unica finalizzata a cancellare la tessera del tifoso e i provvedimenti mirati che hanno ridotto gli scontri e i feriti negli stadi, sia più che fondata.

Giacché questo nuovo metodo delinquenziale di aggressione si sta sviluppando proprio quando i predetti provvedimenti e la stessa tessera del tifoso sono stati riconfermati dal Centro Nazionale Antiviolenza del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

Ma la cosa che ci amareggia di più, conclude Romano, è il silenzio assordante del Ministro Alfano che non solo non sente il dovere di tutelare le proprie scelte e i propri provvedimenti, come quelli citati, ma non avverte nemmeno per un attimo l’esigenza di difendere i poliziotti e la Polizia.

Se questo è il nostro Ministro si aprirà una profonda riflessione perché noi, a queste condizioni non ci sentiamo rappresentati.

 Lanci di agenzia

Calcio: bus Verona; Siulp, amareggia silenzio Alfano ‘Ministro non sente dovere di difendere poliziotti da attacchi’ 

(ANSA) – ROMA, 3 SET – “I poliziotti sono esausti di essere considerati agnelli sacrificali da ‘macellare’ nell’arena del business calcistico”. Lo afferma il segretario generale del sindacato di polizia Siulp, commentando le critiche del sindaco di Verona, Flavio Tosi, alla gestione della sicurezza per la partita Roma-Verona.

“E’ veramente singolare, anzi deprecabile – sostiene Romano – che mentre si sentono vari personaggi cimentarsi in ruoli di cui non hanno la minima cognizione ne’ la professionalita’ per giudicare chi invece ne ha la responsabilita’ e tutti i giorni e’ impegnato a garantire la sicurezza al nostro Paese, nessuno senta il dovere di esprimere solidarieta’ alle donne e agli uomini della polizia che sono costretti a questo continuo e inaudito massacro”.

Nel mirino del sindacato, in particolare, il ministro dell’Interno. ”La cosa che ci amareggia di piu’ – prosegue il segretario del Siulp – e’ il silenzio assordante del ministro Alfano che non solo non sente il dovere di tutelare le proprie scelte e i propri provvedimenti, come quelli citati, ma non avverte nemmeno per un attimo l’esigenza di difendere i poliziotti e la Polizia. Se questo e’ il nostro ministro – conclude – si aprira’ una profonda riflessione perche’ noi, a queste condizioni non ci sentiamo rappresentati”

La notizia riportata sul sito de Il Corriere dello sport 

Rassegna stampa

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