Calcio: Siulp, le società togliessero le mani dalla tessera del tifoso e le mettano al portafoglio

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Dichiarazione del Segretario Generale Felice Romano

Non vorremmo cadere nel vortice del qualunquismo dannoso secondo il quale le frange estremiste del tifo sono alimentate dalle stesse società sportive, ma le prese di posizioni che in questi giorni, assunte anche da chi siede nel Comitato nazionale per la sicurezza degli stadi, fa sorgere interrogativi inquietanti.

E’ vero che i dati sono un pò come i lampioni per gli ubriachi e cioè non li illuminano ma li aiutano a sorreggersi, ma è altrettanto vero che sono elementi di cui tenere conto, soprattutto quando si parla della sicurezza dei cittadini e degli stessi operatori di polizia; giacché è incontrovertibile che l’introduzione della tessera del tifoso, insieme all’arresto differito, all’utilizzo degli steward ed a altre misure mirate, hanno consentito di ridurre in modo significativo gli incidenti e i feriti in occasione degli incontri calcistici. Ecco perché ci sembra quantomeno singolare, per non dire sospetto, che importanti esponenti delle società di calcio invochino l’annullamento della tessera del tifoso adducendo fantomatiche quanto strampalate giustificazioni, riferite ad una non meglio indicata burocratizzazione delle procedure di accesso agli stadi dimenticando però due cose importanti. La prima è che sono quasi spariti gli incidenti e i feriti, la seconda è che tutto questo, mentre le società si arricchiscono in modo spropositato, avviene a spese della collettività e a danno della sicurezza di tutti i cittadini, anche quelli che non seguono il calcio, dato che per ogni evento sportivo sono impegnati 2000 agenti.

Lo afferma in una nota Felice Romano, Segretario Generale del Siulp il quale, nel commentare le varie prese di posizione espresse su giornali del settore da parte di alcuni esponenti di società calcistiche, le definisce delle vere e proprie boudate agostane finalizzate ad accrescere l’arricchimento delle società e a distogliere l’attenzione dal problema vero posto dal Siulp e dai poliziotti.

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Le società incassano, sottolinea Romano, oltre un miliardo di euro l’anno per i diritti televisivi, mentre le spese relative agli straordinari, alle indennità di ordine pubblico, ai notturni, alle spese per il lavoro festivo e a quelle relative ai danni procurati ai mezzi delle forze di polizia – che poi vengono sottratti per garantire la sicurezza alle città ed ai cittadini – sono completamente a carico dello Stato senza alcuna partecipazione da parte delle società calcistiche.

Per questo, conclude Romano, invochiamo l’intervento del ministro Alfano e di tutto il governo, soprattutto in questi momenti in cui la spending review ha tagliato a suon di ascia anche i capitoli per garantire la sicurezza dei cittadini, affinché si introduca, come già previsto per i vigili del fuoco, il principio di sussidiarietà nei servizi di sicurezza per eventi a scopo di lucro quali, ad esempio, gli incontri di calcio. Così facendo si garantirà la sicurezza agli eventi sportivi, ma anche ai cittadini. Ecco perché, sottolinea Romano, diciamo a questi sostenitori dell’annullamento della tessera del tifoso, giù le mani dalla tessera e mettetele al portafoglio per contribuire alla sicurezza del Paese.

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