Comunicato – Convegno SIULP a Roma su Tutela e Dignità del Personale di Polizia

192

Convegno SIULP a Roma su Tutela e Dignità del Personale di Polizia: pensioni, cause di servizio e diritto all’alloggio. ROMANO (SIULP): “Rispondere alle istanze del territorio il fine unico del SIULP. Il Patto con il Governo ci sarà se saranno attese le richieste di miglioramento retributivo, di impiego e di sicurezza sul lavoro del personale della Polizia di Stato”. On. MOLTENI: “Il Governo, sulla Legge di Stabilità, deve gettare il cuore oltre l’ostacolo. Sicurezza precondizione fondamentale per il futuro del Paese. Patto tra le parti per migliorare la vita dei nostri poliziotti. Si al diritto di manifestare, no al diritto di devastare”.  CRAPAROTTA (SIULP Roma): “La logistica è un aspetto fondamentale della vita dei poliziotti e per l’efficienza del servizio. Deve essere rispettato il principio di prossimità rispetto al posto di lavoro che si traduce in una maggiore tempestività nell’impiego del personale in situazioni di emergenza”. 

Si è svolto stamane a Roma, presso la Sala Palatucci del Polo Tuscolano della Polizia di Stato, il convegno organizzato dal SIULP Roma, unitamente alla Segreteria Nazionale del SIULP, su tematiche inerenti tutela e dignità del personale di Polizia, come pensioni, cause di servizio e diritto all’alloggio. Con Ignazio Craparotta (Segretario Generale SIULP Roma) e Felice Romano (Segretario Generale del SIULP) nelle vesti di padroni di casa, hanno portato il loro saluto il Senatore On. Maurizio Gasparri, il Questore di Roma Dottor Roberto Massucci e il Sottosegretario all’Interno, l’On. Nicola Molteni. Al tavolo dei relatori si sono succeduti figure centrali per quanto concerne le tematiche affrontate: dal Dottor Wretschko Direttore dell’Ufficio VII e del Trattamento Pensioni e Previdenza del Dipartimento della PS, al Dottor Damato Direttore Regionale INPS Lazio. Ha esordito il Questore di Roma, Massucci: “Dobbiamo guardare con sempre maggiore attenzione a tutti gli aspetti lavorativi di ogni singolo poliziotto. Sono onorato di lavorare a Roma, in una Questura che nella storia del nostro Paese ha pagato il prezzo più alto in termini di vite: ben 21 colleghi sono caduti nell’adempimento del proprio dovere. Siamo persone normali che fanno cose straordinarie e tutto questo avviene grazie alla nostra passione, all’amore che abbiamo per il nostro lavoro. A queste persone così speciali, va riservata la massima attenzione”. Eco nelle parole del Senatore Maurizio Gasparri: “Come arriva l’autunno arriva la legge stabilità! La sicurezza è un comparto che abbiamo molto a cuore e anche a livello europeo, c’è un flusso di risorse, si parla di 800 miliardi, che noi vorremmo utilizzare al meglio per un maggior benessere dei nostri poliziotti.  Stiamo facendo passi in avanti anche nella previdenza dedicata. Permettetemi di dire che cercheremo di migliorare gli appostamenti nella legge di stabilità ma se si facessero meno manifestazioni violente in Italia spenderemmo meno soldi. Non vedo il bisogno di mettere a ferro e fuoco le nostre città”. Nel corso del convegno sono state affrontate nel dettaglio le condizioni che ogni singolo poliziotto deve affrontare oggi nel momento in cui viene trasferito in una nuova città, soprattutto in metropoli come Roma, Milano, Torino, città che sono diventate inavvicinabili per le potenzialità economiche di un poliziotto, soprattutto nei suoi primi anni di lavoro. In tali condizioni, l’alloggio di servizio deve tornare ad essere una peculiarità del comparto. Ignazio Craparotta, segretario generale del SIULP Roma: “Garantire un alloggio al personale nelle immediate vicinanze del luogo dove si presta servizio, oltre a rispettare il principio di dignità del collega e delle stesse Istituzioni, si traduce in una maggiore capacità operativa in situazioni di imprevedibilità, perché non dimentichiamo che poliziotti lo si è sempre, anche quando è terminato il turno di lavoro. E un poliziotto mai si tirerebbe indietro in circostanze che mettono in pericolo la sicurezza del cittadino. Tendenzialmente chi lavora al Reparto Volanti deve avere un alloggio presso tale ufficio, stessa cosa per chi lavora al Commissariato Trevi e via discorrendo”. Di contro, quando si sta per affrontare gli ultimi mesi di servizio e la pensione diventa realtà, affrontare il delicato percorso che l’INPS impone, non è mai facile. In sintesi, un’assise che ha permesso di sciogliere numerosi dubbi ai tantissimi colleghi convenuti, il tutto per continuare quel percorso che da sempre è alla base dell’attività sindacale del SIULP: “Rispondere alle istanze che pervengono dalla base, dai colleghi – afferma Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico – e che noi dobbiamo seguire passo passo, perché dare sicurezza ai colleghi vuol dire dare un servizio di maggiore sicurezza a tutto il Paese. Questo è il nostro percorso. Oggi abbiamo voluto affrontare problemi reali della vita di tutti i giorni di un poliziotto. Ad esempio considero assurdo che 4-5 patologie, assolutamente peculiari al nostro servizio, non siano riconosciute come dipendenti da causa di servizio. Facciamo una notte ogni 4 giorni, ci mandano in pensione a 60 anni perché non ci considerano più idonei ad alcuni tipi di servizio per la durezza di alcuni interventi e allora qualcosa non torna. Come pure ci si dovrebbe sedere ad un tavolo con l’INPS, e ringrazio Damato per il confronto odierno, per colmare il gap di tutti coloro che vanno in pensione e rischiano di vedere la pensione reale dopo mesi. E a causa di alcune lungaggini in CMO, si parla di giacenze di quasi 7 anni, ci venga data la possibilità di potersi avvalere di commissioni della ASL. Siamo la migliore Polizia al mondo, per professionalità, equilibrio, abnegazione e senso di appartenenza e questi poliziotti debbono essere maggiormente considerati dai Governi di turno. Abbiamo sempre rispettato chi vuole manifestare, ma non esiste vedere quelle scene di violenza cui abbiamo assistito negli ultimi mesi. La questione alloggi è fondamentale. In Polizia abbiamo sempre avuto un letto dove dormire e una mensa dove mangiare. Oggi non è più così. C’è una crisi di vocazione ma ci sono problemi, reali, gravi a livello economico, per un giovane che viene assegnato in un ufficio di Roma, Milano, Torino, ma anche di Modena o Parma. I costi d’affitto sono insostenibili. Tutti vogliono andare a lavorare al Sud”. Sulla stessa frequenza d’onda il Sottosegretario all’Interno, On. Nicola Molteni: “In questi anni il Governo ha adempiuto in maniera seria agli impegni presi con tutto il comparto sicurezza. Dalla Tutela Legale alla Tutela Processuale che metteremo in un prossimo Disegno di Legge. Passando attraverso numerose Leggi di Stabilità e di Rinnovi contrattuali che considero degni. Oggi chiedo pazienza. Oggi il Governo deve buttare il cuore oltre l’ostacolo e trovare sul fronte sicurezza più risorse. Ci sono margini per tale obiettivo. E’ vero, la nostra Polizia non ha niente da imparare da nessuno, ma deve essere maggiormente tutelata e aiutata. Servono risposte politiche. E serve anche che non venga concesso il Diritto a devastare le nostre città. Aumentano sempre più aspettative, domanda e bisogno di sicurezza da parte dei cittadini e allora chiedo al SIULP, il principale sindacato di Polizia, il più autorevole, un patto d’acciaio. Un patto di unità e conciliazione per migliorare vita dei nostri poliziotti. Ho capito una cosa in questo nostro Paese: quando il Paese chiama, la Polizia risponde sempre. Oggi è la Polizia che chiama e lo Stato non può deludere. C’è bisogno di un cambio di passo sulla legge bilancio perché la sicurezza non è un costo ma un investimento. Ed infine non va toccata la specificità del comparto sicurezza e si deve bloccare l’allungamento dell’età pensionabile”. Chiude il Segretario Generale del SIULP, Felice Romano: “Accettiamo questo patto ma si deve lavorare su un reale miglioramento retributivo, di impiego e di sicurezza sul lavoro di tutti i poliziotti. E la Previdenza dedicata sia la priorità delle priorità. I poliziotti sono realmente persone speciali se pensiamo che a fronte di 22000 operatori in meno è in calo il numero dei reati. Il ruolo del SIULP si misura sul livello di risultati che si portano a casa per il benessere dei colleghi e non tanto sul numero di volte che scendiamo in piazza a protestare”.

 

 

 

 

 

 

 

Advertisement