Coronavirus: SIULP, solidarietà ai colleghi della penitenziaria. No alla resa dello Stato all’antistato

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Ultimo aggiornamento 11/03/2020

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CORONAVIRUS: ROMANO(SIULP), ‘NELLE CARCERI RIVOLTE ORCHESTRATE A TAVOLINO’

Roma, 9 mar (Adnkronos) – “Quanto sta accadendo nelle carceri italiane è estremamente grave ma è altresì palese che risponde ad una logica predeterminata di qualche regista occulto che soffia su un fuoco i cui risvolti non gli sono ben chiari. Le morti già registrate e le distruzioni degli istituti penitenziari, attuate ad orologeria e con una sequenza ben definita, hanno messo a dura prova il sistema penitenziario del nostro Paese facendo però emergere la professionalità e la dedizione dei colleghi della Polizia Penitenziaria. A loro va la nostra vicinanza, la nostra solidarietà e il plauso per come stanno affrontando questa sorta di ‘rivoluzione’ orchestrata a tavolino”. E’ quanto denuncia Felice Romano, Segretario Generale del Siulp, a commento dei gravi episodi che si stanno verificando nelle carceri italiane.

Da Romano il ”plauso anche alla Polizia di Stato e alle Forze dell’Ordine intervenute che hanno consentito, ad ora, che le conseguenze di queste rivolte non fossero portate a conseguenze ben più gravi per i territori che ospitano gli istituti di pena, nonché ad acciuffare e riassicurare alle patrie galere quasi tutti coloro che sono evasi. La violenza, la premeditazione e la chiara regia unica con cui si stanno consumando questi atti di violenza inaudita, non consentono di arretrare di un solo centimetro perché se così dovesse verificarsi, ci sarebbe la resa dello Stato all’antistato”, ammonisce. 

“Ecco perché occorre una risposta ferma che riassicuri tutti questi galeotti alle patrie galere in modo da far comprendere che in un Stato democratico la rivendicazione di qualsiasi diritto, anche quello della grazia, dell’amnistia o indulto, non può mai passare attraverso la violenza – conclude il segretario del Siulp- Giacché ogni democrazia deve condannare, senza se e senza ma, qualsiasi forma di violenza a prescindere dalle motivazioni che adduce chi la pratica”.


Quanto sta accadendo nelle carceri italiane è estremamente grave ma è altresì palese che risponde ad una logica predeterminata di qualche regista occulto che soffia su un fuoco i cui risvolti non gli sono ben chiari.

Le morti già registrate e le distruzioni degli istituti penitenziari, attuate ad orologeria e con una sequenza ben definita, hanno messo a dura prova il sistema penitenziario del nostro Paese facendo però emergere la professionalità e la dedizione dei colleghi della Polizia Penitenziaria.

A loro pensando va la nostra vicinanza, la nostra solidarietà e il plauso per come stanno affrontando questa sorta di “rivoluzione” orchestrata a tavolino.

Plauso anche alla Polizia di Stato e alle Forze dell’Ordine intervenute che hanno consentito, ad ora, che le conseguenze di queste rivolte non fossero portate a conseguenze ben più gravi per i territori che ospitano gli istituti di pena, nonché ad acciuffare e riassicurare alle patrie galere quasi tutti coloro che sono evasi.

E’ quanto afferma Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, a commento dei gravi episodi che si stanno verificando nelle carceri italiane.

La violenza, la premeditazione e la chiara regia unica con cui si stanno consumando questi atti di violenza inaudita, non consentono di arretrare di un solo centimetro perché se così dovesse verificarsi, ci sarebbe la resa dello Stato all’antistato .

Ecco perché occorre una risposta ferma che riassicuri tutti questi galeotti alle patrie galere in modo da far comprendere che in un Stato democratico la rivendicazione di qualsiasi diritto, anche quello della grazia, dell’amnistia o indulto, non può mai passare attraverso la violenza.

Giacché ogni democrazia deve condannare, senza se e senza ma, qualsiasi forma di violenza a prescindere dalle motivazioni che adduce chi la pratica.

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