Corteo Ramy a Torino: assalto Commissariato e Forze dell’Ordine. Romano (Siulp): “Manifestare è un diritto ma oltraggiare le Istituzioni è un delitto che va punito. Il livello di gravità di tali aggressioni sta salendo pericolosamente”.
“Quanto accaduto a Torino, è vergognoso e gravissimo. Esprimo innanzitutto solidarietà ai colleghi feriti, ma le scene, le modalità e la spavalderia con cui tali delinquenti hanno agito in modo premeditato sono un gravissimo attentato alle Istituzioni. Si sta pericolosamente salendo di livello. Non abbiamo assistito all’aggressione da parte di delinquenti nei confronti di una pattuglia di Polizia o di un contingente a presidio di una manifestazione, qui si è assaltata una sede istituzionale di chi ha la funzione di garantire la sicurezza del nostro Paese e mi riferisco a Polizia di Stato e Carabinieri. Tutto ciò dimostra che l’arroganza di questi malviventi ha raggiunto un tale livello di gravità e di impunità tali da non ritenere più retorico pensare che le prossime sedi istituzionali che saranno prese di mira potranno essere quelle dove si amministra la Giustizia, o addirittura la Democrazia”.
Così in una nota Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico riguardo le aggressioni di Torino a seguito del corteo su Ramy: “E’ necessaria una risposta immediata e ferma che ripristini l’autorevolezza delle nostre Istituzioni, salvaguardandole nell’esercizio del delicato compito che la nostra carta costituzionale assegna loro, facendo comprendere che chi viola le regole della civile convivenza non ha nessuna giustificazione. Come pure si rende responsabile e complice di tali delinquenti chi cerca di imbastire demagogiche giustificazioni. La stessa responsabilità e complicità ricade infine in coloro i quali potendo agire con gli strumenti che la nostra Costituzione prevede, non interviene velocemente per sottolineare che manifestare è un diritto, ma che oltraggiare le Istituzioni è un delitto che va punito, perché da tali azioni dipende la civile convivenza e il futuro della nostra democrazia”.
Roma 10 Gennaio 2025