Criteri triennio 2022/2024 per le promozioni dei funzionari della PS

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Approvazione dei criteri di massima per il triennio 2022/2024 da adottare negli scrutini per merito comparativo per le promozioni alle varie qualifiche delle carriere dei funzionari della Polizia di Stato.

 Art. 27 D.P.R. 164/2002

Riportiamo il testo della nota del 17 novembre u.s. inviata all’Ufficio Relazioni Sindacali dalla Segreteria Nazionale:

L’informazione per l’approvazione dei criteri di massima da adottare per le promozioni alle varie qualifiche delle carriere dei funzionari della Polizia di Stato ex art. 27 D.P.R. 164/2002, offre lo spunto per approfondire, in termini metodologici e programmatici, l’importante argomento della formazione e selezione della classe dirigente che sia reale espressione di meritocrazia, professionalità e know how, oltre che dei sacrifici che gli stessi affrontano nel corso della carriera, e che risponda alle prerogative rese ancor più evidenti dalla riforma dei ruoli di cui al D.lvo 95/2017.

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L’assetto riorganizzativo conseguente al c.d. riordino ha definito due tasselli di cruciale importanza per la categoria:

l’individuazione ed avvio di un’autonoma area contrattuale e l’esigenza di una ridefinizione di metodo atta a rendere certa la preminente funzione dei dirigenti della Polizia di Stato, quale manager della Sicurezza, sotto ogni accezione la si voglia considerare.

Ci saremmo aspettati, pertanto, di essere chiamati a confrontarci per la realizzazione di un nuovo metodo, quanto mai necessario, nella realizzazione di un percorso lastricato da nuove metodologie standardizzate, da una maggiore trasparenza nelle procedure e, soprattutto, da una corretta informazione dei funzionari, ai quali vengono chiesti sacrifici personali e familiari, ma a cui non viene offerta alcuna certezza sul futuro rispetto a chi non ha avuto i medesimi percorsi.

Non vi è dubbio alcuno che la corretta gestione delle risorse umane rappresenti una delle maggiori leve sulle quali costruire organizzazioni efficienti produttive e motivate. Ciò dovrebbe valere ancor di più in un’amministrazione gerarchicamente ordinata, ed in particolare a favore della categoria destinata ad esprimere i vertici futuri della stessa.

Una rivisitazione del sistema delle valutazioni, per le dianzi premesse, è quanto mai necessaria per consentire in futuro la formazione ed individuazione di figure apicali che, assurgendo a leader, sarebbero universalmente riconosciuti e riconoscibili sin dal loro percorso.

Per fare ciò bisogna agire su diversi piani, non semplicemente e sinteticamente riassumibili, che possono tuttavia essere individuati, per semplicità espositiva, in tre macro aree/temi e che dovrebbero tenere conto anche della predisposizione individuale ad essere impiegati in specifici settori:

  • percorsi di carriera condivisi e pianificati per orientare sin da subito i giovani Funzionari/ Dirigenti nella loro esperienza e progressione professionale;
  • riassunzione ordinamentale del disarmonico corpus normativo che disciplina attualmente la materia della dirigenza (in modo puramente esemplificativo, dalla composizione della Commissione per la progressione in carriera, alle modalità di conferimento di incarichi, al governo della mobilità, alle annotazioni matricolari e titoli valutabili, per giungere alla relazione individuale)  ed individuazione medio tempore di criteri che offrano l’opportunità di una  valutazione quanto più possibile ancorata a criteri oggettivi e meritocratici
  • Partecipazione della rappresentanza sindacale, ovvero di rappresentanti eletti direttamente dai dirigenti, in seno agli organismi maggiormente significativi per la Dirigenza (Commissione per la progressione di carriera; Valorizzazione delle buone prassi già operanti della Commissione di impiego per la selezione e prolazione del personale della Polizia di Stato in contesti internazionali istituita dal Sig. Capo della Polizia. Peraltro puntando su una carriera dei funzionari sempre più profilata a competere in contesti strategico-operativi sovranazionali all’interno dei principali delle organizzazioni internazionali, per valorizzare l’expertise della Polizia di Stato e per adeguarsi agli standard internazionali e poter accedere alle posizioni lavorative di volta in volta disponibili. Considerando la necessità di intervenire a disegnare un percorso pluriennale che punti sulle migliori risorse della dirigenza all’ interno di organizzazioni per consentirne una crescita volta poi ad assicurarne la rappresentatività nazionale della Polizia di Stato nelle posizioni apicali, intermedie/strategiche.

Quanto premesso, per giungere ad esprimere la totale contrarietà del SIULP alla condivisione di criteri di massima proposti, poiché assolutamente non idonei ad esprimere la portata innovatrice che l’azione di riorganizzazione suggerisce in particolar modo per la Dirigenza della Polizia di Stato

Si richiede pertanto, data la cruciale importanza e complessità della materia, l’avvio di un gruppo di lavoro teso a definire ed attualizzare nell’ottica della trasparenza, partecipazione, informazione ed innovazione un nuovo modello valutativo della Dirigenza ancorato all’esigenza di una leadership motivante, manageriale e di alto profilo.

In ultimo, evidentemente non per importanza, seppur non strettamente correlato all’argomento si richiede di ripristinare e favorire – nell’ottica dell’importanza strategica che la materia della gestione del personale e delle relazioni sindacali assolve per l’amministrazione – gli incontri dedicati alla rappresentanza sindacale con i frequentatori dei corsi di accesso ai ruoli, presso la Scuola Superiore di Polizia e la Scuola Interforze.

Si rimane in attesa di un celere riscontro, auspicando un tempestivo confronto sugli argomenti proposti, rispetto ai quali eserciteremo, come sempre, la massima attenzione e vigilanza.

 Nella consapevolezza della consueta attenzione, si porgono cordiali saluti”.

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