Nel corso della mattinata di giovedì 26 Giugno si è tenuto il previsto incontro nel corso del quale il Ministro dell’Interno ed il Capo della Polizia hanno esposto alle delegazioni sindacali della Polizia di Stato lo stato di definizione, ed i rispettivi contenuti, del Decreto Legge Forze di Polizia le cui linee portanti erano state anticipate lo scorso 20 marzo.
È stato innanzitutto chiarito che l’emanazione dell’atto normativo dovrà essere conciliata con il calendario parlamentare. Ciò per consentire in primo luogo che il termine ultimo per la conversione in legge, che deve avvenire con voto delle Camere entro 60 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, non cada nel mese di agosto, periodo in cui è prevista la pausa estiva. Secondariamente perché, sempre per la ridotta finestra cronologica che residuerebbe, non vi sarebbero le condizioni per poter mettere a punto i fisiologici emendamenti che di prassi accompagnano il percorso di approvazione dei Decreti Legge.
Pertanto, in assenza di una precisa indicazione, una prognosi ragionevole induce a stimare intorno alla metà di luglio il momento in cui il Governo darà il via libera alla novella in narrativa.
Da un punto di vista strutturale, l’atto normativo dovrebbe contenere 34 articoli, di cui 12 dedicati alla Polizia di Stato. Rispetto al progetto originario saranno confermati, come richiesto sin da subito dal SIULP, gli interventi sul prolungamento della fase transitoria a tutto il 2029. Un immediato effetto di questa proroga sarà l’azzeramento del vincolo sulla riserva per i concorsi pubblici da Vice Ispettore di cui beneficerebbero i concorrenti interni, a favore dei quali verrebbero messi a disposizione migliaia di nuovi posti per l’intera durata della deroga, con una suddivisione determinata sulla base delle carenze registrate per ciascuno degli anni a venire.
Proprio con riguardo ai concorsi pubblici da Vice Ispettore saranno diversificati in ragione del titolo di studio richiesto per la partecipazione. Verrà infatti introdotto uno specifico percorso concorsuale destinato a candidati in possesso del titolo di laurea triennale, i cui vincitori verranno avviati ad un corso di formazione più breve di quello che sono chiamati a frequentare i vincitori che concorreranno per concorsi in cui viene richiesto il diploma di scuola media superiore.
È stata confermata anche l’estensione fino al 20% dei posti messi a bando per i concorsi in atto da Vice Ispettore. Ed altra conferma concerne i concorsi interni da Ispettore Superiore, anticipati al 2025 ed al 2027. Non essendo stata espressamente trattata dalla parte pubblica la questione del titolo di studio richiesto per la partecipazione alla procedura selettiva, la delegazione del SIULP ha chiesto con fermezza che, in coerenza con la natura derogatoria del disegno legislativo, non venisse richiesto il possesso (almeno) della laurea breve, se non altro per evitare che chi l’aveva conseguita presso atenei convenzionati con l’Amministrazione non raggiungendo i richiesti 2/3 di crediti formativi specifici venisse penalizzato dall’ incomprensibile rigidità imposta dall’attuale stesura uscita dal riordino del 2017.
Sempre in tema di concorsi, potrebbe essere rivisitata la struttura degli accertamenti attitudinali in sede di selezione, spostandoli alla fine del corso di formazione e del periodo di prova la verifica sul possesso dei requisiti attitudinali.
Quanto alla partecipazione ai concorsi per la progressione in carriera del personale è stata premiata un’altra battaglia rivendicata a lungo dal SIULP, cioè quella che per i già appartenenti all’Amministrazione dovrebbe, finalmente, essere prevista l’esenzione dalle prove di efficienza fisica.
Significativi interventi interesseranno anche i ruoli dirigenziali, per i quali verranno resi disponibili un maggior numero di posti di funzione: 45 posti in più nella qualifica di Primo Dirigente del ruolo ordinario e 10 in più per la corrispondente qualifica dei ruoli tecnici, cui si andranno ad aggiungere anche 5 ulteriori posti da Dirigente Superiore Tecnico. Incrementi che saranno accompagnati dalla riduzione del periodo di permanenza per la valutazione e la promozione a primo dirigente, con ripristino della procedura concorsuale per accedervi.
Questo dovrebbe rendere possibile dotare ogni Questura di almeno due primi dirigenti per la copertura degli incarichi di Vicario del Questore e Capo di Gabinetto, nonché di avere almeno un Primo Dirigente nelle Divisioni Anticrimine delle Questure di livello superiore.
Vedrà la luce anche una storica rivendicazione del SIULP, e cioè l’ampliamento delle classi di laurea utili a concorrere per accedere alla carriera dei funzionari, che consentirà di diversificare i profili professionali anche valorizzando professionalità già presenti nelle fila dell’Amministrazione che fino ad oggi, non avendo gratificanti opportunità al nostro interno, hanno non di rado optato per offerte più remunerative provenienti dal mondo del lavoro. E proprio per evitare l’altrimenti difficilmente arginabile esodo dei Medici della Polizia di Stato è stata previsto l’inquadramento diretto dei neo-assunti nella qualifica di Medico Capo, quindi in posizione dirigenziale, con riduzione dei tempi di permanenza per l’accesso alle qualifiche superiori.
Altre disposizioni di carattere funzionale sono quelle relative al rafforzamento dei presidi territoriali, ed in particolare al potenziamento della vigilanza sui litorali e sulla rete ferroviaria. Si investirà anche nel miglioramento dell’interazione tra le banche dati assicurando maggiori performance nei controlli facendo dialogare lo SDI con il casellario centrale di identità.
La delegazione del SIULP, nel proprio intervento, ha rappresentato una serie di criticità che meriterebbero di essere tenute in considerazione ed inserite nel progetto normativo nelle more della pubblicazione. Prima tra le quali lo snellimento delle procedure per il riconoscimento dei premi e delle ricompense, un tema che, nonostante gli sforzi compiuti per azzerare l’arretrato, continua a condizionare la formazione delle graduatorie concorsuali.
È stata secondariamente accolta la nostra sollecitazione per l’Istituzione di un fondo per le spese che deve sostenere il personale in quiescenza chiamato a testimoniare davanti all’autorità giudiziaria in relazione ad attività compiute durante il servizio. Una situazione che, come il SIULP ha avuto occasione di rappresentare anche di recente, vede oggi gli interessati costretti a farsi carico di impegnative spese per raggiungere le sedi processuali ampiamente superiori agli irrisori rimborsi previsti dalle tabelle approntate dal Ministero della Giustizia
Sul diverso versante delle spese di missione è stata ribadita la necessità di una moratoria con efficacia retroattiva, almeno per l’intero anno corrente, sull’applicazione della normativa che prevede la tassazione delle spese di missione che non siano tracciabili. E questo per evitare che l’inerzia di prassi che vedono l’erogazione degli anticipi in contante disposti dagli uffici amministrativo contabili finisca per determinare rilevanti perdite patrimoniali su incolpevoli operatori.
Da ultimo è stata affrontata la questione del conseguimento del titolo di studio richiesto per la partecipazione al concorso da Allievo Agente. Prendendo l’abbrivio dall’apertura contenuta nella nota dell’Ufficio Relazioni Sindacali del Dipartimento della P.S., che lo scorso 17 giugno, riscontrando le corali istanze delle rappresentanze sindacali, dava per plausibile una correzione in corso d’opera dell’assetto ordinamentale, la delegazione SIULP, anche in considerazione della neutralità economica che ciò comporterebbe, ha esortato la controparte pubblica ad inserire nel testo dell’emanando decreto un emendamento applicabile già alla procedura selettiva del concorso per 4617 Allievi Agenti della Polizia di Stato in fase di svolgimento in questi giorni, onde consentire ai candidati di poter ottenere il diploma di scuola superiore di II grado entro l’anno scolastico corrente, e non già nei restrittivi termini previsti dalla legislazione vigente.
Il SIULP ha recepito con favore le previsioni normative che saranno a breve sottoposte al vaglio del Consiglio dei Ministri, ma ha colto l’occasione per ribadire, ancora una volta, una questione che da anni denunciamo con forza, e cioè che dal 2029 avremo meno di 10.000 ispettori in tutta Italia, gli ispettori superiori saranno praticamente esauriti e dei sostituti commissari resteranno solo sparute presenze.
È per questo che stiamo sollecitando con urgenza l’adozione di un decreto sulla funzionalità dell’Amministrazione.
L’obiettivo dev’essere uno solo: quello di agire subito per mantenere l’efficacia di uno strumento che potrebbe essere decisivo. Le aspettative sono altissime e i problemi sul tavolo sono reali.
Uno dei nodi centrali riguarda proprio la questione dei diplomandi nei concorsi per allievi agenti. Una tematica che ha carattere di assoluta urgenza. Se non si interviene subito per includerli nel decreto, rischiamo di escludere tanti dei candidati risultati idonei al concorso bandito per 4.617 Allievi Agenti, impedendo loro l’avvio al corso. Un danno organizzativo e istituzionale inaccettabile, con ripercussioni pesantissime anche sulla pianificazione delle attività formative.
Sul concorso per ispettori superiori, poi, serve chiarezza. La laurea è requisito necessario per la partecipazione, o no?
Per il SIULP, nella fase transitoria, la laurea non deve essere considerata necessaria. Non possiamo lasciare spazio a incertezze che rischiano di paralizzare il sistema proprio nel momento in cui c’è bisogno di massima chiarezza e velocità d’azione.
Abbiamo evidenziato al Ministro e al Capo della Polizia un problema che coinvolge tutte le questure d’Italia. La progressiva perdita dei lavoratori interinali negli uffici immigrazione. Una questione che, se ignorata, comporterà uno spostamento necessario di circa 1.000/1.500 poliziotti dalle attività operative alle mansioni amministrative oggi svolte da personale esterno con anni di esperienza. Una scelta che andrebbe a compromettere ulteriormente la funzionalità dell’apparato, proprio nei settori più delicati.
Il SIULP, infine ha posto sul tavolo due temi cruciali legati alla previdenza del personale della Polizia di Stato. La modifica dell’art. 59 dell’ordinamento per permettere, su richiesta dell’interessato, il trattenimento in servizio per ulteriori due anni. Una misura di buon senso e di immediata applicabilità, ma che allo stesso tempo garantisce continuità e funzionalità dell’apparato sicurezza e la prospettiva di un trattamento pensionistico più vantaggioso ai poliziotti, soprattutto a quelli che godono del trattamento contributivo. E poi la questione che in questo momento sembra essere la più delicata e attenzionata: la previdenza dedicata. Un argomento previsto nella prima bozza del decreto ma poi scomparso dal dibattito. Per il SIULP si tratta di una priorità assoluta. Occorre definire subito i fondi disponibili, prevedere finanziamenti adeguati e aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni rappresentative. Non c’è più tempo da perdere.
In chiusura, questa O.S. ha ribadito al Ministro Piantedosi una richiesta chiara e decisa: intervenire con determinazione contro gli attacchi esterni – spesso infondati e strumentali – che colpiscono la credibilità e la solidità della nostra Istituzione.