DL Sicurezza, minacciati di morte i figli di Meloni e Piantedosi

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DL Sicurezza, minacciati di morte i figli di Meloni e Piantedosi. ROMANO (SIULP): “Riguardo le minacce eversive ai danni di chi rappresenta le istituzioni e soprattutto dei loro famigliari, la vera deriva, è il silenzio assordante della politica”

“Il diritto a manifestare il dissenso sancito dalla nostra Costituzione, non ha nulla a che vedere con i vili attacchi di delinquenti sovversivi, i quali, celandosi dietro una tastiera, minacciando i figli di chi oggi rappresenta le istituzioni, di fatto seminano l’odio e la violenza che minano alla base la coesione sociale e la civile convivenza. Non è possibile accettare offese o addirittura minacce di morte a chi, eletto democraticamente dagli italiani, oggi rappresenta le istituzioni democratiche nel nostro Paese. Men che meno quando queste minacce sono rivolte a famigliari o peggio ancora ai figli degli stessi rappresentanti, ai quali esprimiamo solidarietà e vicinanza per il vile attacco e l’inaudita violenza con cui lo stesso è stato posto in essere. Ma la cosa più grave, e in questo si cela la vera deriva autoritaria e antidemocratica, è il silenzio assordante della politica che pensa, per mero interesse di “bottega”, di far passare questi vergognosi atti sovversivi come normale dialettica nell’ambito dell’espressione del dissenso, senza prendere le distanze e condannarle fermamente a prescindere dalla condivisione o meno del provvedimento che ha introdotto il nuovo pacchetto sicurezza. Giacchè tutte le leggi che vengono emanate nel nostro ordinamento passano al vaglio del garante della costituzionalità. Dire che un Decreto ha una deriva autoritaria significa, innanzitutto, mancare di rispetto alla più alta carica dello stato, che è garante che le norme emanante non violino i principi e i cardini costituzionali della nostra Carta. Chi tace su tali minacce diventa complice non solo di quei delinquenti che hanno minacciato i figli del Ministro Piantedosi e della Premier Meloni, ma anche di tutti coloro i quali in nome della difesa della nostra costituzione, di fatto la calpestano con il loro silenzio assordante”. Così in una nota Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico commenta le vergognose minacce ricevute da Piantedosi e dalla Meloni: “Ecco perché non può bastare la sola azione di polizia e magistratura, che sicuramente si adopereranno per individuare tali delinquenti e assicurarli alla giustizia per la giusta pena, ma oggi, prima ancora di tale azione, occorre una dimostrazione palese di presa di coscienza di tutti coloro i quali vogliono rappresentare la politica nei solchi della nostra Carta costituzionale, affinché quei principi siano tutelati e non calpestati, e il diritto al dissenso diventi momento di confronto nel merito e non di semaforo verde ai violenti, ai facinorosi e ai delinquenti che utilizzano minacce e violenza come unico linguaggio politico”. 

 Roma, 31 Maggio 2025

SIULP CS#29_2025 MINACCE A MELONI E PIANTEDOSI

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