Riportiamo il testo della lettera inviata da questa Segreteria Nazionale al Pref. Franco Gabrielli, Capo della Polizia, il 6 marzo u.s.:
“Signor Capo della Polizia, Direttore Generale della P.S.,
in considerazione dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria in atto nel paese, non possiamo che accogliere favorevolmente l’invito, formulato ai dirigenti territoriali, con la nota a sua firma del 2 marzo decorso, a favorire l’adozione di misure organizzative, anche attraverso l’adozione di particolari articolazioni orarie, per agevolare e ridurre i disagi rinvenienti dalla chiusura delle scuole e dalla sensibile riduzione dei servizi di assistenza all’infanzia.
Riteniamo, tuttavia, che vi sia la necessità di mettere in campo con rigore e serietà, misure dirette e più coraggiose a sostegno e aiuto alle famiglie dei Poliziotti, anche raccogliendo l’invito della Presidenza del Consiglio, per la sperimentazione di forme di Smart Working (lavoro agile), attraverso la verifica del possesso dei requisiti necessari e della modalità di presidio dell’attività lavorativa, anche in base alle disponibilità tecnologiche proprie.
Peraltro, l’evolversi della situazione epidemiologica e il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia, con l’incremento dei casi sul territorio nazionale, rendono necessaria l’emanazione di direttive finalizzate a garantire uniformità nell’attuazione di strategie capaci di assicurare, per quanto possibile, una felice coniugazione delle esigenze di efficienza del servizio con la continuità della vita familiare, con particolare riferimento alle lavoratrici e ai lavoratori di Polizia mobilitati a servizio e soccorso di tutta la popolazione.
Al riguardo, sarebbe opportuno, a parere di chi scrive, prevedere espressamente:
- la possibilità di assentarsi dall’ufficio, anche operando in condizioni di “smart working” allo scopo di attendere ai propri figli minori, fino all’età di 14 anni, durante tutto il periodo di chiusura delle scuole e degli asili, compresi gli asili nido;
- che residenza e domicilio nei comuni compresi all’interno della cosiddetta “zona Rossa” non configurino un’ipotesi di assenza per malattia;
- possibilità di assenza per verifiche correlate al COVID-19 che non configurino un’ipotesi di assenza per malattia.
Potrebbero essere, inoltre, valutate ulteriori ipotesi a fronte di specifiche situazioni riguardanti, a titolo esemplificativo, dipendenti con particolari patologie che li rendono maggiormente esposti al contagio, e/o lavoratori che debbano necessariamente avvalersi di servizi di trasporto pubblico per raggiungere la sede lavorativa.
A rafforzamento di quanto richiesto dal questa O.S., si trasmette l’unita circolare del Ministero della Difesa – Direzione Generale per il Personale Militare – emanata in data odierna con la quale vengono accolte le istanze che il SIULP Le rappresenta con la presente missiva.
Infine, allo scopo di garantire condizioni di sicura agibilità sanitaria degli uffici, si propone di valutare la possibilità di adottare iniziative affinchè in tutti i luoghi di lavoro vengano effettuate pulizie quotidiane con solventi a base di alcol e/o di cloro, soprattutto negli uffici delle regioni ad alto rischio (Lombardia, Emilia R. E Veneto), nonché di disporre operazioni di sanificazione degli ambienti disponendo, se necessario, anche la chiusura al pubblico di particolari uffici e settori assicurando, ovviamente, le urgenze.
Certi della Sua sensibilità e della capacità di ascolto che ha sempre contraddistinto La sua persona Le invio sentimenti di rinnovata stima.”