IL SIULP PRIMO ANCHE NELLO SPORT
Il collega Emiliano Giuliani, in forza alla Questura di Latina, lo scorso 7 luglio, ha conquistato a Ostia il titolo di Campione Italiano di Judo categoria master 90 kg: “Il Judo è la mia più grande passione. Si deve continuare sempre a sognare e a volte, i sogni, diventano realtà”.
Emiliano Giuliani, 45 anni, da sempre tesserato Siulp, ed in forza presso la questura di Latina, ha conquistato lo scorso 7 luglio il titolo di campione italiano di judo categoria master 90 kg. La sua vita è scandita come tutti dalle canoniche 24 ore, ma il nostro Campione, sposato e padre di 3 figli, innanzitutto presta servizio al Reparto Volanti della Questura di Latina. In questo periodo è impegnato anche come Istruttore di Tiro e Difesa Personale per il 17° Corso Ispettori e per il 227° Corso Allievi Agenti, entrambi in svolgimento a Nettuno. In tutto ciò, la sua passione da sempre, si chiama Judo. Con un sogno nel cassetto che inseguiva sin da bambino, quando venne iscritto dal padre alle FFOO di Nettuno, città dove è nato e cresciuto: quello di conquistare un giorno il titolo di Campione d’Italia.
Ne è passato di tempo da quei primi passi mossi nella palestra di Nettuno, sotto le direttive dei maestri Gianni Serra ed Ubaldo Volpi: “Mio padre lavorava alla scuola di Polizia ed era atleta di Judo. Poi mollò per i tanti impegni lavorativi, ma in me rimase la passione per questa disciplina che è bellissima, e siccome all’epoca tutti i figli dei dipendenti potevano iscriversi alla scuola di judo, sin da piccolissimo iniziai a praticare quest’arte marziale”.
All’età di 19 anni entra in Polizia e viene assegnato alla scuola di Pescara. Ad ogni spostamento seguirà l’iscrizione ad una palestra dove praticare la sua passione: “Mi allenai ovviamente anche a Pescara, come pure in seguito a Roma, a Nettuno e Caserta, tutti uffici dove ho prestato servizio nei due anni da ausiliare. Poi nell’ottobre del 2000 vengo trasferito a Modena e lì mi iscrissi alla scuola Geensink con il maestro Giordano Palladini. Per sette anni mi sono allenato sempre più intensamente, e iniziai a partecipare ai primi campionati regionali e nazionali: il mio sogno era di vincerli, ma un po’ il lavoro, un po’ la difficoltà nel preparare match così importanti in giro per l’Italia, non sono mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio”.
Nel 2007 il ritorno a Roma e vivendo tra Nettuno e Latina la decisione di iscriversi alla scuola samurai di Latina, con il maestro Renato Argano: “Cambiare città, maestro, metodi di lavoro ed essermi nel frattempo sposato condizionarono quegli anni. Facevo gare ma non avevo molto tempo libero. Comunque salii di categoria e diventai cintura nera. Poi tornai ad avere una vita più regolare, nonostante fossi diventato nel frattempo padre, e iniziai di nuovo a gareggiare. In quel periodo anche la decisione di cambiare palestra: passai alla Ronin del maestro Alberto Iacomini, ed è con lui che sono arrivato oggi al titolo”.
Il Judo ha talmente accompagnato la sua esistenza al punto che tutti e tre i figli di Emiliano, Greta (9 anni), Diego (19) e Matteo (22) hanno tutti calcato un tatami anche se dei tre, è Diego quello destinato a ripercorrere probabilmente le orme paterne: “Li ho portati tutti a praticare il Judo, ma Diego è quello che sembra deciso ad andare avanti, e ultimamente mi alleno molto con lui. E alto come me, magari più gracilino, ma oggi è un valido partner e a Ostia facevano tutti il tifo per me”.
Dopo tanti anni di duro allenamento, il sogno inizia a prendere forma lo scorso febbraio 2023, quando Emiliano giunge secondo al Master di Milano: “Vincere un campionato così importante può dipendere da mille fattori. Non solo dall’allenamento. A Milano, lo scorso novembre, partii con la speranza di ben figurare e arrivai secondo. Un secondo posto che mi qualificava per il Master seguente. Un campionato che sapevo si sarebbe svolto a Ostia, molto più vicino alla mia realtà e con indubbi vantaggi sulla preparazione e sulla condizione fisica. Mi resi conto che avrei potuto tentare il tutto per tutto. E nei mesi che seguirono mi allenai con grande intensità”.
E si arriva all’appuntamento di Ostia della scorsa settimana. La presenza di tutta la sua famiglia, con la moglie Iole e i tre figli, unita all’importanza dell’evento, agitano oltremodo la vigilia. Davanti alla reale possibilità di scalare finalmente la montagna, e con tutta la famiglia riunita davanti, Emiliano, per concentrarsi a dovere, ha dovuto far ricorso a tutte le risorse di concentrazione e catarsi che proprio il Judo tanto allena: “Soffro da sempre le finali. E anche stavolta ero molto teso anche se consapevole della mia condizione. Mi ero preparato alla perfezione e si gareggiava ad Ostia, vicino casa mia, senza lo stress di viaggi o nottate in macchina. Ero pronto e consapevole, ed infatti ho smesso di pensare troppo all’importanza dell’evento e all’emozione di avere davanti tutta la mia famiglia, e mi sono concentrato a dovere con un riscaldamento ed una respirazione adeguate. E così sono iniziate le eliminatorie, poi le prime gare ad eliminazione diretta e poi la finale. Mi sono ritrovato ad affrontare un derby contro un ragazzo di Fondi”.
E finalmente, a 45 anni, il tanto sospirato titolo di campione d’Italia: “Una vittoria bellissima. Inseguivo il sogno del titolo italiano fin da bambino. E anche se non sono mai stato un atleta delle FFOO, ho sempre continuato a coltivare la mia passione. Il sogno non può svanire con l’obiettivo olimpico. E’ stato bellissimo salire finalmente sul gradino più alto del podio. Se ripenso a quanti anni ho lottato e sognato quel posto! Ce l’ho fatta, un sogno che inseguivo da tantissimi anni e raggiungerlo alla mia età è ancora più bello. Sono fortunato perché il Judo è una disciplina bellissima”.
E tantissime felicitazioni sono arrivate dai colleghi di Latina e dagli Allievi delle Aule dove insegna alla Scuola di Nettuno: “Tutti mi hanno riempito di affetto e li ringrazio. Soprattutto gli allievi dell’Aula 4, 6 e 16 del corso Ispettori e le Aule 4 e 6 del corso Agenti. Mi fermano, si congratulano, e sono stati davvero carini con me, anche sui social”.
La chiusura, Emiliano, la dedica al suo Judo, che ringrazia e elogia, come fosse un caro amico: “Il Judo è uno sporto aperto a tutti. Ed è una disciplina molto importante per la crescita di un ragazzo, di un uomo. Ha formato migliaia di atleti, e soprattutto ha salvato dalla strada migliaia di ragazzi. E’ uno sport meraviglioso, che allena al meglio la nostra mente e il nostro fisico”.