Questa mattina, come preannunciato, si è tenuto l’incontro con il Capo della Polizia Prefetto Vittorio PISANI, che nella circostanza era accompagnato dal Prefetto Sergio BRACCO e il Vice Prefetto Maria DE BARTOLOMEIS, per un confronto, pacato ma molto fermo nelle posizioni, su alcuni temi inerenti la riorganizzazione della questura di Roma – UPGSP e gli appalti per la fornitura della mensa ai poli Anagnina e Tuscolana, la Previdenza Dedicata, l’eliminazione della preclusione territoriale all’assegnazione alla provincia di origine o di residenza e non anche a quelle limitrofe per il bando di concorso per l’assunzione di 1857 agenti, la riorganizzazione dei Reparti prevenzione Crimine e i provvedimenti normativi in materia di funzionalità del ministero dell’Interno.-
In merito ai l primo punto si è convenuti, con la quasi unanimità di consenso di tutti gli intervenuti e stante la carenza di personale che impedisce di poter garantire con certezza la presenza delle volanti nelle due sezioni aggiuntive aperte con la precedente riorganizzazione, che allo stato attuale l’unica soluzione possibile per avere il maggior numero di equipaggi di Volante, a garanzia dei colleghi che operano in questa importante articolazione e anche in relazione alle assenze legittime programmabili e impreviste del personale, sia quella di ricondurre il Nucleo Volanti di Roma all’unica storica sede di via Guido Reni. Tale soluzione sarà attuata nell’ambito della più vasta e articolata riorganizzazione della Questura di Roma e dei relativi commissariati dipendenti anche in considerazione del fatto che la stessa potrebbe portare ad una revisione della ubicazione dei presidi attualmente presenti e sulla quale il SIULP ha chiesto un confronto preventivo per comprendere le modalità, gli obiettivi e i criteri con cui si vuole attuare una siffatta redistribuzione dei presidi.
In merito al secondo punto, atteso che l’Amministrazione ha comunicato che allo stato attuale avendo indetto una nuova gara di appalto che dovrebbe avvenire senza il criterio del ribasso, condizione per la quale è stato prorogato l’attuale appalto nelle more di una diversa soluzione, si è proposto, attesa la scarsa qualità del servizio oggi erogato proprio in relazione all’appalto definito con il metodo del ribasso, di eliminare il servizio mensa e di istituire l’attribuzione del ticket restaurant con la predisposizione di un appalto per un servizio bar che possa anche erogare pasti sul modello di quello oggi esistente al polo Tuscolano. In merito l’Amministrazione ha garantito. La massima disponibilità a ricercare tutte le soluzioni per il benessere del personale compresa quella proposta dalle OO.SS. in modo unanime.
Relativamente all’eliminazione della preclusione territoriale nell’assegnazione dei Colleghi del bando per 1857 Agenti, il SIULP ha ribadito non solo la condivisione della proposta ma anche di eliminare tale preclusione per ogni provincia sia per questi colleghi che per tutti gli altri già in servizio sottolineando che il merito della graduatoria non può valere solo per una parte del territorio nazionale ma per tutte le province. E ciò per due motivi essenziali considerato che l’Amministrazione oggi non è in grado di fornire gli alloggi collettivi a tutto il personale -condizione che sta creando gravi sperequazioni tra i Colleghi a seconda della sede in cui vengono assegnati – e del fatto che nel caso di insorgere di una condizione di incompatibilità può sempre proporre un trasferimento d’ufficio. Resta ferma, ovviamente la conditio sine qua non che tale eliminazione di preclusione territoriale deve essere estesa a tutto il personale in servizio consentendo a tutti di produrre domanda e di essere collocati utilmente nella graduatoria per la sede richiesta.
In ordine alla paventata riorganizzazione dei Reparti Prevenzione Crimine (che da tempo circolava attraverso la pubblicizzazione di alcune slides che prevedevano la chiusura di tutti i reparti fatta eccezione 4 che sarebbero stati individuati in altrettante macroaree) l’Amministrazione dopo aver citato alcuni dati sui numeri delle pattuglie garantite, sui costi le tipologie di impiego accompagnando il tutto dalla lamentela che i Questori avrebbero evidenziato al Dipartimento, ha rappresentato che il progetto dovrebbe prevedere la presenza di un R.P.C. in ogni regione, ad esclusione del Trentino Alto Adige, Valle D’Aosta e Molise per i quali al momento non si evidenziavano elementi che ne facessero emergere la necessità, e la volontà di costituirne uno nel Friuli Venezia Giulia per le note esigenze scaturenti dalla presenza del CPR di Gradisca di Isonzo (su tale regione è stata altresì preannunciata anche la possibilità di istituire un Reparto Mobile in alternativa o in aggiunta al RPC). In merito il SIULP, nel sottolineare e ringraziare i Colleghi di questi reparti per il prezioso, insostituibile e necessario lavoro che hanno svolto, ricordando come gli stessi hanno identificato oltre la metà del totale delle persone identificate da tutti gli UPGSP – Volanti del territorio a conferma di essere un prezioso e armonico supporto al pregevole e straordinario lavoro svolto dalle volanti nel controllo del territorio che oggi ha fatto si che nel nostro Paese non si siano verificati fatti gravissimi a danno della sicurezza collettiva come avvenuto negli altri paesi europei per effetto di attentati terroristici di varia matrice, ha esortato l’Amministrazione a ripensare la sua scelta rispetto alle regioni che hanno più reparti ricordando che la valutazione deve tenere conto anche della morfologia del territorio e della vastità dello stesso. In merito l’Amministrazione ha accolto la nostra osservazione rinviando il confronto ad un momento successivo e dopo aver acquisito le modalità e i luoghi ove gli stessi sono stati impiegati chiarendo che un corretto utilizzo degli stessi vi è stato se il loro intervento è dispiegato in luoghi ove non sono presenti uffici di polizia e non ha rinforzo degli equipaggi delle Volanti delle città. Giacché in tale ultima ipotesi, ci si troverebbe di fronte alla necessità di rinforzare i dispositivi delle Volanti di quelle città e per farlo non è necessario un RPC ma solo l’invio di unità a rinforzo di quelle articolazioni. Il confronto per la decisione è stato rinviato ad un momento successivo in cui si avranno a disposizione i predetti dati.
In merito alla previdenza dedicata il Capo della Polizia ha evidenziato come le Amministrazioni sono al lavoro per predisporre una ipotesi di bozza di attuazione, che, come richiesto dal SIULP agirà sull’aumento del coefficiente di trasformazione in modo da ridurre armonicamente e gradualmente il divario oggi esistente per effetto del sistema contributivo e dell’età ordinamentale di pensionamento (60 anni anziché 67 come per gli altri che però usufruiscono del coefficiente di trasformazione molto più elevato) che vede la nostra categoria essere penalizzata con una pensione che sarà equivalente al 65% dell’ultimo stipendio. Ricordiamo che la pensione dedicata trova applicazione per tutti coloro che sono andati in pensione dal 1° gennaio 2022 e che l’aumento di un solo anno del coefficiente d trasformazione (da 60 a 61 anni) porta un beneficio di circa 80 euro mensili. Il SIULP, nel rammentare che è necessario reperire ulteriori risorse per poter garantire ai poliziotti l’applicazione dello stesso coefficiente previsto per i lavoratori del pubblico impiego, ha sottolineato l’urgenza di aprire immediatamente il tavolo di confronto per la definizione di tale procedura. La riunione su questa questione è stata rinviata a breve.
In merito all’ultimo punto, ovvero i provvedimenti relativi al funzionamento del Ministero dell’Interno, il SIULP, atteso che ha preso atto che negli stessi sono stati introdotte previsioni normative su materie che richiedono per legge la informazione e la consultazione del sindacato, ha preliminarmente eccepito una questione di metodo che diventa irrimediabilmente anche di merito.