Nella mattinata odierna presso il Dipartimento della P.S. si è svolto il preannunciato incontro tra l’Amministrazione e le OO.SS. della Polizia di Stato, per un nuovo confronto preliminare a seguito della predisposizione da parte del Ministero del Lavoro di una seconda bozza del regolamento riguardante le misure di armonizzazione per l’accesso al trattamento previdenziale per gli appartenenti al Comparto Sicurezza e Difesa, come previsto dall’art 24 comma 18 del decreto legge nr.201/2011 emanato dal Governo Monti il 6 dicembre 2011.
Nel corso della riunione, presieduta dal V. Capo della Polizia di Stato Prefetto Paola Basilone con la presenza del Direttore Ufficio per le Relazioni Sindacali, il Direttore dell’Ufficio Legislativo, dell’Ufficio Ordinamento e dell’Ufficio Trattamento Previdenziale del Dipartimento della P.S., le scriventi organizzazioni hanno rigettato totalmente, prima ancora che nel merito per i contenuti della nuova bozza, il metodo utilizzato e la filosofia di fondo seguita da parte del Ministero del Lavoro per elaborare il regolamento.
Infatti continua a persistere un’impostazione del Governo che tende ad omologare, ed in alcuni casi a peggiorare, per il personale appartenente al Comparto Sicurezza e Difesa le norme contenute nel decreto del 6 dicembre 2011 e valide per tutti gli altri dipendenti pubblici e privati, disconoscendo volutamente e pervicacemente la specificità professionale e considerando l’attuale trattamento previdenziale del Comparto in tutte le sue articolazioni come espressione e fonte di privilegio per il personale.
Dopo una articolata discussione in cui non sono mancati momenti di aspro confronto, i rappresentanti dell’Amministrazione, dopo aver illustrato i contenuti della nuova bozza, riassunti nella scheda allegata, hanno dovuto prendere atto che i sindacati della Polizia di Stato del cartello hanno respinto con forza i contenuti della nuova bozza, esprimendo contestualmente ed in via pregiudiziale, una chiara e precisa posizione politica indirizzata al Governo, ed hanno, altresì, avanzato le seguenti richieste:
1. che il Governo chiarisca in modo incontrovertibile come, nel concreto delle misure che dovrà attuare sul versante previdenziale per gli appartenenti al nostro Comparto, voglia rendere tangibile e valorizzare il concetto di specificità professionale prevista da una specifica norma di legge;
2. che il Ministro dell’interno Cancellieri convochi per uno specifico e preventivo confronto sulla materia i sindacati della Polizia di Stato, prima di fornire qualsiasi giudizio o pareri al Ministro Fornero sulla nuova bozza di regolamento, in quanto gli effetti di natura previdenziale che si vorrebbero introdurre rischiano concretamente di avere un’incidenza così pregnante, specie in prospettiva futura, da modificare in maniera irreversibile gli attuali assetti organizzativi e funzionali del sistema sicurezza, compromettendone efficacia e possibilità di assicurare i servizi ai cittadini;
3. che il Ministro dell’interno si faccia garante del mantenimento degli impegni formalmente e pubblicamente assunti con il Ministro Fornero di realizzare un incontro-confronto con i sindacati di polizia presso il Ministero del Lavoro sulla bozza di regolamento prima della emanazione, considerando, altresì, che il termine del 30 giugno p.v. previsto dalla delega non è un termine perentorio e che tutte le misure previste si ipotizza debbano entrare in vigore dal 1.1.2013 in un arco temporale, quindi, assolutamente compatibile con la possibilità di attuare un confronto proficuo nel merito delle delicate problematiche previdenziali;
4. che contestualmente alla predisposizione dello schema di regolamento e con l’entrata in vigore delle nuove norme previdenziali venga contestualmente dato avvio al tavolo di confronto sulla previdenza complementare;
5. che il Ministro dell’interno, come costantemente richiesto dalle scriventi OO.SS., apra immediatamente un tavolo tecnico di confronto per l’avvio della riforma ordinamentale delle carriere, almeno per gli appartenenti alla Polizia di Stato, per definire profili professionali, posti funzione, organici ed assetti organizzativi compatibili e coerenti con gli interventi connessi alla definizione dell’età anagrafica di accesso al trattamento previdenziale anticipato e di vecchiaia;
6. che prima di definire tabelle con l’indicazione dell’età di accesso al trattamento di vecchiaia venga preventivamente stabilita la fascia minima e massima per un impiego efficace ed efficiente del personale della Polizia di Stato, partendo dall’attuale età media degli appartenenti all’Amministrazione per singoli ruoli, per verificare se le ipotesi formulate nella bozza dal Ministero del Lavoro, siano compatibili, sotto il profilo dei limiti anagrafici ipotizzati, con la tenuta e funzionalità del sistema e con la quantificazione del trattamento pensionistico. Altro argomento trattato ha riguardato la richiesta, non necessariamente contestuale all’emanazione del regolamento, di specifici e possibili interventi di diversificazione sulla percentuale del coefficiente di trasformazione del montante contributivo per il personale della Polizia di Stato in quanto non si potranno avere per i poliziotti penalizzazioni economiche rispetto a qualunque altro pubblico dipendente in considerazione delle esigenze del’Amministrazione di avere personale in servizio che operi forzatamente entro determinati limiti anagrafici per garantire il mantenimento del settore sicurezza pienamente efficiente.
Il Prefetto Basilone ha preso atto della netta contrarietà dei sindacati rispetto ai contenuti della nuova bozza di regolamento, nonché delle richieste sopra esposte, ha dichiarato che le avrebbe rappresentante al Ministro dell’interno, riservandosi di fornire alle OO.SS., prevedibilmente entro tempi ragionevolmente rapidi, ulteriori comunicazioni rispetto alla problematica in argomento
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