Nel pomeriggio del 24 ottobre 2009 si è svolto presso il Dipartimento della P.S. un incontro dei sindacati di polizia con il Gruppo di lavoro ministeriale presieduto dal Prefetto a.r Giuseppe Fera incaricato dell’esame delle problematiche connesse all’attuazione dell’art 36 della legge nr.121/81. Il Presidente del Gruppo di lavoro, dopo un breve preambolo sulla fonte normativa e sulle successive direttive ministeriali succedutesi nel tempo sulla materia, ha chiesto un parere dei sindacati di polizia, così come già avvenuto per le OO.SS. del personale dell’Amministrazione Civile dell’interno, per valutare se sussistano condizioni per giungere alla formulazione d’ipotesi compatibili e condivise di applicazione, al centro ed in periferia, dell’art 36.
I sindacati di polizia del cartello hanno unanimemente confermato e ribadito la medesima posizione politica, pregiudiziale a qualsiasi avvio della discussione nel merito sui singoli aspetti del problema, peraltro già espressa in occasione dell’incontro del 23 aprile 2008 con il V. Capo Vicario della Polizia Prefetto Izzo che si può schematicamente così riassumere:
- 1 vi è l’esigenza prioritaria e pregiudiziale di avere un preventivo confronto con il Ministro dell’Interno quale rappresentante politico istituzionale del Dipartimento della P.S., per avere informazioni che consentano di sciogliere i seguenti aspetti: quale sia il futuro progetto organizzativo e funzionale complessivo del Dipartimento della P.S. e della Polizia di Stato, nelle sue articolazioni centrali e periferiche, anche alla luce di alcune esternazioni manifestate di recente circa l’intenzione di rivedere alcune attuali competenze che gravano sulla Polizia di Stato; quali siano nel concreto le dichiarate intenzioni di riorganizzare e razionalizzare, sia il Dipartimento della P.S. che i presidi territoriali; quali siano le iniziative che verranno assunte in merito alla riduzione d’organico di oltre 10.000 unità di poliziotti che avverrà nei prossimi cinque anni, come confermato ufficialmente ieri anche dai vertici dell’Amministrazione in occasione di un’audizione in Parlamento;
- vi è l’esigenza di comprendere e definire con chiarezza e senza equivoci, quali siano le cosiddette “funzioni di polizia” di competenza esclusiva del personale di polizia;
- vi è l’esigenza assolutamente prioritaria d’individuare forme e modalità organizzative che diano attuazione concreta, anche per i poliziotti, come già esiste da anni per tutte le altre categorie, a forme di tutela professionale per il personale che abbia una determinata anzianità anagrafica e di servizio, proprio in considerazione del fatto che l’età media dei poliziotti continua ad aumentare, anche per le politiche attuate negli anni in merito ai tempi e alle modalità di assunzione del personale;
- vi è l’esigenza di conoscere quali siano i tempi, le modalità e le disponibilità economiche complessive per finanziare il riordino delle carriere che dovrà imprescindibilmente eliminare le sperequazioni economiche e normative relative ai trattamenti derivanti dalla diversità di status e quelle derivanti dalla mancanza di processi di riqualificazione funzionale avvenuti negli ultimi anni proprio rispetto al personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno;
- vi è quindi l’esigenza, alla luce di quanto sopra esposto, di ridefinire i contenuti di una norma qual è l’art 36 approvata oltre 30 anni fa alla luce delle oggettive mutate esigenze e guardando ai futuri assetti organizzativi e funzionali e non a quelli del passato.
E’ stato ribadito con fermezza che rispetto ad analoghe riunioni tenutesi al Dipartimento il 16 ottobre 2007 ed il 23 aprile 2008 nel corso delle quali i sindacati di polizia avevano formulato ed espresso le medesime considerazioni senza, peraltro, aver ottenuto alcun chiarimento, oggi sussistono concrete ragioni in più per non affrontare in questa fase i singoli aspetti di merito se non vengono sciolte pregiudizialmente dal livello politico le questioni di fondo del complesso problema. Di conseguenza è stato ribadito al Presidente del Gruppo di lavoro che la discussione di merito non può dirsi neppure iniziata e se l’Amministrazione intenderà procedere comunque a regolamentare e/o a emanare direttive sulla materia, lo farà autonomamente con il totale dissenso dei sindacati di polizia.
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