Istituzione Sisco

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Lo scorso 3 novembre presso il Dipartimento di P.S. si è tenuto l’incontro interlocutorio sullo stato dei lavori delle istituende SISCO, cui hanno partecipato le OO.SS. maggiormente rappresentative e l’Amministrazione, nella persona del Direttore Centrale Anticrimine, Prefetto Francesco Messina, del Direttore del Servizio Centrale Operativo, Fausto Lamparelli e la Dottoressa Leonilda Arlia per l’Ufficio Relazioni Sindacali.

La discussione è stata incentrata sulle sezioni investigative periferiche alle dipendenze del Servizio Centrale Operativo, che avranno competenza territoriale interregionale o interprovinciale per le attività di contrasto alla criminalità organizzata, in ottemperanza all’articolo 1, comma 1, lettera a, punto 3, del d.P.R. 5 dicembre 2019 n. 171, che ha emanato il regolamento concernente le modifiche al d.P.R. n. 208/2001. L’esigenza rappresentata, è quella di prevedere nuove soluzioni organizzative per le articolazioni investigative territoriali, maggiormente ispirate a criteri di flessibilità e correlate alle specifiche esigenze operative per le attività di contrasto della criminalità organizzata, con specifico riferimento ai delitti indicati all’articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale. Secondo quanto appreso da questo primo confronto, puramente informativo, le 26 SISCO saranno istituite presso i rispettivi capoluoghi sede di Corte d’Appello e ufficializzate con l’attuazione dell’Atto Ordinativo Unico – Riorganizzazione degli Uffici del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Dipenderanno, come detto, direttamente dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, mentre le attuali Sezioni Criminalità Organizzata delle Squadre Mobili continueranno a mantenere le competenze sui reati connessi alla criminalità organizzata in ambito provinciale.

Le SISCO saranno organizzate in un ufficio per gli Affari Generali e un minimo due aree investigative, a seconda delle peculiari esigenze operative insite nelle diverse realtà territoriali. Saranno dirette da appartenenti alla carriera dei commissari (Commissario Capo), o al ruolo dirigenziale, limitatamente alle qualifiche di Vice Questore e Vice Questore Aggiunto con la previsione di un funzionario addetto laddove previsto, a seconda degli organici, alla estensione territoriale e all’incidenza criminale.

In una prima fase, dunque, che presumibilmente sarà avviata sin dal prossimo mese di giugno 2022, il personale sarà individuato su base volontaria nell’ambito delle attuali Sezioni Criminalità Organizzata delle Squadre Mobili – tenuto conto dell’anzianità di servizio nell’ufficio – contemperando gli organici tra i due uffici.

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In una seconda fase, invece, prevista per il mese di giugno 2023, le assegnazioni alle SISCO saranno operate attraverso un apposito interpello a cui potranno rispondere tutti i colleghi con esperienza lavorativa non inferiore a tre anni e mezzo in servizi di Polizia Giudiziaria, ivi comprese le Squadre investigative delle Specialità. La composizione organica a regime, secondo questa prima illustrazione, dovrebbe conformarsi in un 80% di Ufficiali di PG e 20% di Agenti di PG. Gli istituendi uffici avranno autonomia finanziaria computata ai capitoli di spesa della Direzione Centrale Anticrimine e il personale resterà ancorato alle questure per la sola gestione amministrativa contabile e tenuta dello stato matricolare. Riguardo l’aspetto della logistica, invece, si è appreso che è stata già avviata sul territorio una ricognizione per individuare locali separati da quelli in uso alle Squadre Mobili e, nei limiti del possibile, esterni alle stesse questure.

A margine di questa prima informazione, il SIULP pur accogliendo favorevolmente l’ispirazione e il fine del progetto illustrato, ha chiesto di approfondire alcune questioni di non secondaria importanza gestionale riguardo la figura sulla quale dovrebbe ricadere la potestà disciplinare, l’individuazione del datore di lavoro per l’attuazione del D.lgs. 81/2008, le modalità di contrattazione di secondo livello e le relazioni sindacali in genere. Nelle more di formali confronti futuri, auspicabilmente anticipati da una bozza di lavoro riguardante l’istituzione delle Sezioni in argomento, il SIULP ha richiesto la partecipazione del DAGEP, anche per valutare la correlazione e l’eventuale ricaduta che l’istituzione delle SISCO potrebbe avere sugli organici territoriali della Polizia di Stato.

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