La nuova Polizia secondo Procaccia

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    Riportiamo il testo della lettera pubblicata sulla Gazzetta di Reggio lo scorso 16 marzo in ricordo dell’ispettore Giuseppe Procaccia

    Caro Direttore, mi permetta di rivolgere un pensiero pubblico a Giuseppe Procaccia ispettore di PS deceduto nei giorni scorsi.

    Reggio Emilia gli deve molto perché contribuì a ristabilire un rapporto normale tra la Polizia di Stato e gran parte dei reggiani dopo i morti e feriti del 7 luglio 1960. Procaccia fu uno dei fautori della smilitarizzazione della polizia per favorirne l’evoluzione m corpo di Polizia al quale riconoscere diritti civili di cui godevano tutti i lavoratori italiani; ricordo gli incontri in Camera del Lavoro, presenti anche Cisl e Uil, per la creazione del Sindacato italiano unitario lavoratori della polizia, (Siulp) che servirono a ristabilire rapporti umani necessari anche alla Polizia di Stato per svolgere al meglio il proprio lavoro nel rispetto delle regole costituzionali.

    Procaccia era persona intelligente e consapevole di questo tragitto non facile in quanto l’artiglio della burocrazia romana non gradiva l’intromissione di un sindacato dei lavoratori di Polizia nella vita del corpo. In atti m pochi anni vennero avanti altri sindacati corporativi che rompevano l’unità così necessaria.

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    Comunque resta quello che fece Giuseppe Procaccia con tanti suoi colleghi, le regole costituzionali ebbero il diritto di entrare non solo formalmente ma anche sostanzialmente nella Polizia di Stato.

    Seppure a fatica ed ostacolate dal potere autoreferenziale che alberga in una parte della burocrazia di un grande Ministero come quello dell’Interno.

    Gian Franco Riccò

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