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Proiezione foto in ricordo di Antonio Manganelli
Roma, 21 mag. (Adnkronos) – Una vita da ‘sbirro’. Ricordi e attese, incontri e quell’orologio che non guardi mai quando sei in servizio, perché ci sono sempre persone che hanno bisogno dell’aiuto di un poliziotto di strada. Nel libro ‘Portati ‘o pigiama’ (Rogiosi editore), Maurizio Masciopinto, ex responsabile delle relazioni esterne della Polizia, racconta l’impegno quotidiano dei poliziotti, schierati in prima fila nella ‘squadra Stato’ contro criminalità e corruzione. Il volume è stato presentato questa mattina a Roma dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, alla presenza del capo della Polizia, Alessandro Pansa, e del Comandante generale dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, in un evento organizzato dal sindacato di Polizia Siulp.
Sui monitor della sala scorrono le immagini di Antonio Manganelli, l’ex Capo della Polizia scomparso il 20 marzo 2013. Tutti, in sala, ricordano il suo esempio di poliziotto e di uomo delle istituzioni. ”Questo non e’ un libro su Antonio Manganelli, ma e’ dedicato a lui -ha spiegato Alfano- il libro e’ sul poliziotto ‘ideal-tipo’, perché racconta lo stile del poliziotto, storia e concretezza di un servizio allo Stato, per la sicurezza di tutti”. Questo volume, ha proseguito il titolare del Viminale, ”ha un ‘taglio diagonale’, perché racconta l’insieme dell’essere poliziotto, un modo preciso di stare al mondo. La grande umanità dei poliziotti l’ho trovata anche in Manganelli”.
Il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, ha ricordato alcuni episodi legati alla propria esperienza e collaborazione con la polizia, e insieme ad alcuni ricordi personali della sua amicizia con Antonio Manganelli, l’ex commissario venuto dall’Irpinia che un giorno gli disse: ‘Guaglio’, continua a batterti per la specificità del comparto sicurezza. Lui -ha detto Rossi- era la sintesi del servizio allo Stato e dell’amore per la Polizia”.
Anche per il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ”le pagine di questo libro sono fonti di conoscenza sulle vita e l’attività dei poliziotti. Di Manganelli -ha detto- ho sempre apprezzato l’umanità. Non e’ usuale incontrare persone che sanno unire grandi doti umane all’incarico di responsabilità che ricoprono.
Aveva capacita’ di analisi, riportava tutto a comprensione e unita’, e tanto equilibrio per leggere la realtà. Ho visto in quell’uomo -ha rimarcato il leader della Cisl- un’esperienza di coesione sociale. Sono convinto che il Paese ricostruisce se stesso se sa ritrovare equilibrio e umanità”.
”Queste pagine raccontano il lavoro dei poliziotti di strada. Una squadra di persone e di idee”, ha detto Masciopinto, ”ricordi di una vita da poliziotto ed episodi di servizio sul campo”. Negli anni al fianco di Manganelli, ha ricordato, ”abbiamo spesso voluto dare voce ai ‘poliziotti operai’, agli uomini e donne che ogni fanno il loro dovere in silenzio, ma sempre vicini alla gente. Manganelli -ha rimarcato Mascopinto- è stato l’esempio di come si può coniugare la propria vita con l’istituzione in cui si lavora”.
Felice Romano, segretario del Siulp e ‘padrone di casa’ dell’evento, ha ricordato un episodio legato alla sua collaborazione con Manganelli. ”Quando mi salutava diceva ‘don Felice…’, quando invece non poteva purtroppo concedermi quello che il sindacato gli chiedeva si rivolgeva a me con la formula ‘Segretario generale’, e io capivo che non potevo insistere. Un giorno ero con lui e gli arrivò un messaggio della figlia, Emanuela. Aveva preso 10 alla versione di latino. Manganelli mi disse: ora puoi chiedermi tutto”’. E’ un episodio di vita -ha rimarcato Romano- che racconta la grande umanità dell’ex Capo della Polizia”.
Don Aldo Buonaiuto, responsabile del servizio AntiSette della comunità Papa Giovanni XXIII, nel suo intervento ha invece sottolineato il ruolo di prossimità dei poliziotti, ”sempre pronti a soccorrere chi e’ nel bisogno. Antonio Manganelli -ha ricordato il prete ‘antisette’- l’ho incontrato spesso con don Benzi. Ci confrontavamo sulle situazioni di bisogno delle ragazze sfruttate, era una persona innamorata di conoscere, con una grande curiosità”.
”Quando don Oreste mori’ -ha raccontato ancora il religioso- Manganelli mi telefono’ di mattina presto e mi disse: ‘Era un santo. Noi dobbiamo proseguire la sua opera per liberare le persone sfruttate”. ”Era una persona umile e perciò intelligente -ha sottolineato ancora don Buonaiuto- un verso ‘poliziotto rock’, perché persona e uomo dello Stato sempre aperta e disponibile”. ”Uno dei più leggendari avversari della criminalità organizzata”, ha scritto Ronald Kenneth Noble, segretario generale dell’Interpol, in un messaggio inviato per l’evento.