SICUREZZA: ALFANO, quella volta che non misi il casco e mi fermò la polizia – l’agente non mi fece la multa ma mi insegnò che era per il mio bene

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    Roma, 21 mag. (Adnkronos) – Metti un ragazzo che da grande avrebbe fatto il ministro dell’Interno, un casco non indossato sulla moto, e una pattuglia di Polziia che alza la paletta facendo scattare i controlli. L’episodio, che in molti avrebbero letto come segno di sfortuna, e’ servito ad Angelino Alfano per capire che le leggi sono fatte per la sicurezza delle persone, non per appioppare multe ai cittadini.

    A raccontarlo e’ stato lo stesso titolare dl Viminale, intervenuto oggi alla presentazione del libro ‘Portati ‘o pigiama’ (Rogiosi editore) di Maurizio Masciopinto. ”In adolescenza -ha ricordato il ministro in un passaggio del suo intervento- come i miei coetanei, andavo in moto. E ho ‘subito’ anch’io la norma del casco obbligatorio. In tanti portavano il casco integrale, ma appeso o slacciato”.

    ”La prima volta che lo feci io -ha ricordato Alfano, sorridendo- e i miei genitori mi avevano raccomandato di indossarlo, feci il giro dell’isolato dove abitavo, e subito mi fermo’ la Polizia.
    Un agente, al controllo, mi chiese: ‘Sai che e’ obbligatorio indossarlo?’. ‘Si’, gli risposi, e ora mi fate la multa’.
    Quell’agente, invece, non me la fece. Mi guardo’ e disse: ‘Mettiti il casco. Sempre’. Non me lo scordo piu”’, ha scandito Alfano. ”Fu un insegnamento di vita -ha concluso- e da quel momento lo indossai sempre. Ma quell’episodio mi aveva fatto conoscere il vero volto dei poliziotti, persone a fianco delle persone non per punirle ma per aiutarle”.

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