L’orrendo omicidio di Rovereto. Romano (SIULP): “Condividiamo le parole del Ministro Piantedosi sulla necessità di fornire maggiori strumenti per le forze di polizia”
Il segretario generale del Siulp, Felice Romano, commenta la tragica uccisione della signora Iris avvenuta a Rovereto e i commenti che su tale vicenda si sono registrati dagli ambiti politici ed istituzionali : “Ci aspettiamo che dopo le parole ascoltate a seguito di questo assurdo omicidio – spiega Romano – giungano fatti concreti del governo in ambito prima di tutto legislativo, organizzativo e strumentale. E non palliativi come già avvenuto in passato. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alla famiglia della povera signora Iris, ennesima vittima di una violenza sempre più inarrestabile a causa della totale certezza di impunità di cui godono delinquenti e violenti nelle nostre città. Un’impunità che ha fatto oramai oltrepassare ogni limite a tali violenti, i quali nulla hanno a che fare con le etnie di appartenenza giacché li contraddistingue la sola vocazione a delinquere, certi che non gli accadrà nulla”.
“Aggiungiamo a questo quadro allarmante, il numero di aggressioni alle donne e agli uomini in uniforme, una ogni tre ore, che se aggiunte a quelle subite dalle helping profession portano a dati veramente inammissibili in una società civile e democratica quale la nostra. A loro va la vicinanza ed il ringraziamento, soprattutto per quanti anche oggi sono rimasti feriti nell’espletamento del loro servizio”.
“Per la sicurezza dei cittadini del nostro Paese – conclude Romano – occorrono innanzitutto leggi che consentano di tenere in carcere chi commette violenza gratuita sul nostro territorio, oltre a strumenti e mezzi per dare attuazione a tali nuove norme. Ne va della tenuta democratica dell’Italia, della credibilità delle nostre istituzioni e del loro rapporto di fiducia con i cittadini. Non abbiamo bisogno di militari e checkpoint quando a poca distanza dagli stessi si continua a consumare impunemente violenza a danno di cittadini inermi. Occorrono poliziotti, soprattutto ufficiali di PG e leggi adatte a far comprendere a chiunque si trovi sul nostro territorio che chi pratica violenza riceverà giustizia certa ed immediata. Non la grazia come avvenuto sinora”.