Manovra: contro la sordità del Governo, esplode la rabbia degli operatori della sicurezza e della difesa

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COMUNICATO STAMPA

Manovra: contro la sordità del Governo, esplode la rabbia degli operatori della sicurezza e della difesaDomani mattina dalle ore 10.00, in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati, oltre 3000 appartenenti al Comparto Sicurezza e Difesa e ai Vigili del Fuoco, manifesteranno la rabbia e l’indignazione di oltre 452mila uomini e donne che quotidianamente garantiscono la sicurezza e la difesa del nostro Paese, anche sacrificando il loro bene primario, la propria vita.

Ad annunciarlo sono tutte le sigle sindacali e le rappresentanze del Comparto Sicurezza e Difesa che tuonano in modo fermo e deciso contro “un governo che continua ad essere sordo alle reali esigenze di sicurezza e di difesa dei cittadini e del Paese, mentre continua con una politica dello “stop and go” senza, però, concretizzare in norma le risposte che la sicurezza e la difesa attendono da tempo”.

A questo, continuano i sindacalisti, si aggiungono le mortificazioni inaccettabili alla grandissima professionalità degli uomini e delle donne del Comparto Sicurezza e Difesa che, sino ad oggi, per consentire il funzionamento della sicurezza, l’arresto dei latitanti, l’espulsione dei clandestini criminali, la vigilanza e le traduzioni di pericolosi detenuti, la vigilanza ambientale, il contrasto agli incendi boschivi ed il soccorso pubblico alle popolazioni nelle calamità naturali come il terremoto dell’Aquila, hanno anticipato di tasca loro i soldi per poter effettuare e portare a compimento questi delicati servizi.

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Tutto questo non potrà più accadere perché, se non c’è un inversione di rotta e il cambio del testo della manovra, oggi il governo celebra: “LA MORTE DELLA SICUREZZA E DELLA DIFESA DEL NOSTRO PAESE”.

Per questo, concludono i sindacalisti, domani lanceremo l’ultimo appello ai rappresentanti del popolo che siedono alla Camera dei Deputati affinchè decidano in rappresentanza dei cittadini e non dei capi dei partiti, evitando l’eutanasia della sicurezza.

Per rendere chiaro tutto questo domani gli appartenenti al Comparto Sicurezza e Difesa scenderanno “in piazza” listati a lutto per porre in essere ulteriori, se necessarie azioni eclatanti.

POLIZIA DI STATO

SIULP (Romano)

SAP (Tanzi)

SIAP (Tiani)

SILP PER LA CGIL (Giardullo)

UGL-Polizia di Stato (Leggeri)

COISP (Maccari)

ANFP (Letizia)

POLIZIA PENITENZIARIA

SAPPE (Capece)

OSAPP (Beneduci)

UIL- Penitenziari (Sarno)

SINAPPE (Santini)

FNS-CISL (Mannone)

FP-CGIL (Quinti)

UGL Penitenziaria (Moretti)

CNPP (Di Carlo)

CORPO FORESTALE DELLO STATO

SAPAF (Moroni)

UGL-Forestale (Scipio)

Fe.Si.Fo. (Germani)

CISL FNS (Mannone)

UIL PA (Violante)

FP-CGIL (Citarelli)

COCER GUARDIA DI FINANZA E COCER AERONAUTICA MILITARE

VIGILI DEL FUOCO

CO.NA.PO. (Brizzi)

CONFSAL (Giancarlo)

DIRSTAT VVF (Barone)

Lanci di agenzia

Manovra – Domani in piazza sindacati comparto sicurezza Sit-in davanti Camera, “dal governo mortificazioni inaccettabili”

Roma, 20 lug. (Apcom) – Contro la manovra finanziaria scendono in piazza anche i sindacati del comparto sicurezza, difesa e vigili del fuoco. L’appuntamento è per domani, dalle 10, in piazza Montecitorio davanti alla Camera dei Deputati, dove è stato organizzato un sit-in unitario da tutte le sigle sindacali e dalle rappresentanze del settore. I sindacati si schierano contro “un governo che continua ad essere sordo alle reali esigenze di sicurezza e di difesa dei cittadini e del Paese, mentre continua con una politica dello ‘stop and go’ senza, però, concretizzare in norma le risposte che la sicurezza e la difesa attendono da tempo”. A questo, continuano i sindacalisti, “si aggiungono le mortificazioni inaccettabili alla grandissima professionalità dei lavoratori del comparto sicurezza e difesa che, sino ad oggi, per consentire il funzionamento della sicurezza, l’arresto dei latitanti, l’espulsione dei clandestini criminali, la vigilanza e le traduzioni di pericolosi detenuti, la vigilanza ambientale, il contrasto agli incendi boschivi ed il soccorso pubblico alle popolazioni nelle calamità naturali come il terremoto dell’Aquila, hanno anticipato di tasca loro i soldi per poter effettuare e portare a compimento questi delicati servizi”. Per questo, concludono i sindacati, “domani lanceremo l’ultimo appello ai rappresentanti del popolo che siedono alla Camera dei Deputati affinchè decidano in rappresentanza dei cittadini e non dei capi dei partiti, evitando l’eutanasia della sicurezza”.

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