Manovra: Ministero Interno, Sindacati Polizia su piede di guerra

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Ultimo aggiornamento 19/05/2013

 

(ANSA) – ROMA, 24 MAG – Effetti pesanti anche sul ministero dell’Interno dalla manovra finanziaria che sarà varata domani.
Il ministro Roberto Maroni ed il capo della polizia, Antonio Manganelli, devono ancora capire in che modo ‘spalmare’ i sacrifici richiesti, mentre i sindacati di polizia sono già sul piede di guerra.
Il taglio lineare del 10% alle dotazioni finanziarie del ministero (comune a tutti i dicasteri) andrà ad incidere – lamentano le organizzazioni sindacali che domani alle 12 sono stati convocati a Palazzo Chigi per l’illustrazione della manovra – su un comparto già fortemente colpito dalla scure della precedente Finanziaria che aveva fatto segnare un saldo negativo di un miliardo di euro.
Il sostanziale blocco dei rinnovi contrattuali, con aumenti retributivi che non possono in ogni caso superare il 3,2%, si abbatte su un settore che è da due anni senza contratto.
Salterebbero così, denunciano sempre i sindacati di polizia, gli aumenti legati alla specificità di funzione di forze dell’ordine e forze armate nell’ambito del pubblico impiego. Nel biennio contrattuale precedente la specificità è valsa complessivamente 200 milioni di euro, pari ad una media di circa 40 euro lordi al mese per addetto.
Ancora da decifrare, poi, gli effetti del provvedimento sul previsto turnover del personale, che rischia di essere ridimensionato.
 
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