Mensa non obbligatoria di servizio, incremento dei costi del 45 per cento:i Sindacati compatti dicono NO!

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    Martedì 11 marzo presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza si è tenuto un incontro in merito all’emanazione del Decreto relativo alla mensa non obbligatoria di servizio per il personale della Polizia di Stato. Per l’Amministrazione erano presenti il Direttore le Relazioni Sindacali dr Tommaso Ricciardi e il Direttore Centrale per i Servizi della Ragioneria dr. Francesco Ricciardi.

    L’incontro ha avuto luogo poiché l’Amministrazione aveva manifestato l’intento di emanare il Decreto prevedendo un incremento del costo della mensa da euro 3,10 a euro 4,50 con un aumento del 45%. Atteso che l’Amministrazione spende per ogni pasto circa 5,60 e considerato che il contributo dei fruitori della mensa porta ad incassi di circa 5 milioni di euro l’anno, con la manovra di aumento del prezzo della mensa si attendeva un maggiore introito di circa 2 milioni.

    Le OO.SS. hanno subito rilevato che l’aumento del costo della mensa non poteva essere un mero calcolo ragionieristico ma doveva necessariamente essere una scelta di carattere socio-politico- sindacale. La motivazione a cui si è appellata l’Amministrazione sarebbe quella di dover adempiere ad un obbligo di legge, ma tale fattore è stato fortemente criticato poiché numerose sono le normative che non trovano applicazione da parte del Dipartimento e che sarebbero a favore e a tutela di tutto il personale. Basti pensare alla carenze in merito a tutto ciò che concerne la sicurezza nei luoghi di lavoro.

    Inoltre, i colleghi maggiormente penalizzati dall’aumento esponenziale del costo della mensa sarebbero proprio quelli che vivono il disagio più grande essendo in servizio lontano da casa e spesso obbligati ad alloggiare in caserma. Per ovvi motivi sono coloro che con maggiore frequenza fruiscono della mensa. Per contro nessuna politica della casa o relativa alla mobilità è stata proposta in modo positivo dall’Amministrazione.

    Si pensi che, consumando dai 30 ai 40 pasti al mese, in conseguenza dell’aumento, si dovrebbe sopportare un costo di circa 50.00 euro procapite, ovvero quanto riconosciuto con l’ultimo contratto di lavoro nel ormai lontano 2009.

    L’Amministrazione, preso atto della ferma opposizione da parte delle OO.SS., nell’assicurare la predisposizione dei dati relativi al servizio mensa in modo più dettagliato e particolareggiato così da consentire una approfondita analisi, si impegnava affinchè la stesura del Decreto Interministeriale prevedesse un costo della mensa in linea con quello attuale.

    Attesa la predisposizione del Decreto Interministeriale è ampia la soddisfazione per l’esito proficuo dell’incontro.

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