Morte del giovane maliano alla Stazione di Verona

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“Morte del giovane maliano alla Stazione di Verona. Romano (Siulp): “Addolorati per un tragico epilogo che sorprende solo chi non sa andare oltre alle proprie limitate visioni ideologiche.”

 

“Avevamo scelto di non commentare il drammatico epilogo che ieri mattina ha visto un giovane originario del Mali perdere la vita presso la Stazione di Verona. Sia per non interferire con il lavoro degli organi inquirenti, sia per il rispetto del collega che, suo malgrado, si è trovato a dover intervenire per cercare di evitare tragici scenari quali quelli che, purtroppo, la cronaca quotidiana restituisce con inesorabile puntualità.  Credevamo invero che i toni del comunicato stampa divulgato dalla Procura della Repubblica d’intesa con il vertice provinciale della Polizia di Stato fossero tali da evitare l’insorgenza di strumentalizzazioni, rassicurando l’opinione pubblica circa l’oggettiva valutazione di quanto occorso, agevolata dalla disponibilità delle immagini dell’impianto di videosorveglianza. Ma evidentemente ci sbagliavamo”. Così in una nota, Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, commenta il tragico epilogo di Verona:Testimoniare il dolore per la scomparsa di una giovane vita, qualunque siano le cause del decesso, è segno di una condivisibile sensibilità. Ma addolora non poco dover prendere atto di come vi sia chi ha scelto di sostenere questa iniziativa con espressioni gravemente scomposte ed indicative di un irrecuperabile pregiudizio. Che a farlo sia stato un pubblico amministratore suscita un ulteriore carico di amarezza, che la dice lunga sull’incapacità della politica di affrontare con serietà temi quali quello del disagio sociale, ed in particolare quello sofferto dagli stranieri privi di adeguate forme di assistenza. A chi afferma, con increscioso cinismo, che “Ad un bisogno di cura ed aiuto si è risposto a colpi di pistola” rispondiamo che queste sono le conseguenze delle mancate risposte della politica. Il deterioramento della vivibilità nella zona della Stazione di Verona è da tempo denunciato dal Siulp veronese, che già lo scorso anno aveva espresso forte preoccupazione per le aggressioni subite con angosciante ripetitività da utenti, da esercenti e da dipendenti delle aziende di trasporto pubblico, che ha visto persino gli operatori delle forze di Polizia essere sistematicamente – e letteralmente – accerchiati da bande di criminali che non esitavano ad assicurarsi l’impunità con inaudite forme di violenza. Sconcerta prendere atto che chi è istituzionalmente preposto ad assicurare la vivibilità della città si abbandoni oggi ad esternazioni che sembrano essere un tentativo di scaricare su altri le proprie responsabilità. 

A chi propone letture fuorvianti ed ingenerose dell’accaduto, ricordiamo sommessamente che i poliziotti hanno pochi istanti per poter decidere come reagire di fronte a situazioni emergenziali. E non lo fanno certo a cuor leggero. Il collega che ieri, per quanto emerso dai primi accertamenti, sembra essere stato costretto – ribadiamo: costretto! – ad usare l’arma ha, come spiega il comunicato stampa della Procura della Repubblica, immediatamente dopo cercato di soccorrere l’aggressore che stava morendo. Basterebbe questo a capire che sotto quella divisa c’era una persona dotata di un profondo senso di umanità, che dovrà portare per tutta la vita il peso di quei brevi, drammatici momenti. Auspichiamo quindi in una corale presa di distanza da sconvenienti divagazioni che, ne siamo certi, non rappresentano il pensiero della comunità scaligera e dei consociati in genere”.

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Roma, 21 Ottobre 2024

 

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