‘NDRANGHETA: BAZOOKA A PIGNATONE Il SIULP esprime solidarietà al Procuratore ma condanna operazioni di facciata

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Ultimo aggiornamento 04/07/2013

Dichiarazioni del Segretario Generale Felice Romano
Dopo l’ennesimo atto intimidatorio con cui la ‘ndrangheta ha cercato di intimorire il Procuratore Giuseppe Pignatone, il SIULP a nome dei poliziotti esprime la solidarietà al procuratore, a tutti i magistrati di Reggio Calabria e anche alle forze dell’ordine impegnati, in quella che è una vera e propria guerra, e alla società civile di Reggio Calabria che già nel precedente atto intimidatorio si era ribellata, senza se e senza ma, alla ‘ndrangheta e all’anti Stato che la stessa vuole affermare in quella realtà.
Ad affermarlo è Felice Romano Segretario Generale del SIULP il quale, nel sottolineare la piena condivisione dell’analisi fatta dal Procuratore Pignatone, e cioè che l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine sta andando nella giusta direzione per debellare le famiglie della ‘ndrangheta che operano nel reggino, lancia un invito che è anche un monito, al ministro Roberto Maroni.
Basta con le passerelle, le sfilate e le operazioni di facciata, tuona lapidario il segretario del SIULP. Per sconfiggere la criminalità organizzata, continua Romano, oltre alle eccellenti professionalità già presenti nella magistratura e nelle forze dell’ordine reggine, c’è innanzi tutto bisogno di risorse, di mezzi e di strumenti per portare avanti le attività investigative. Ecco perché se l’esito del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica di oggi dovesse ridursi al solo invio di militari da utilizzare “come guardiania” al palazzo di giustizia è bene che il ministro Maroni sappia che egli e l’intero governo si assumono la responsabilità di “disarmare” l’azione di contrasto che si sta facendo contro la ‘ndrangheta calabrese e ponendo magistrati e investigatori ad atti di ritorsione che potrebbero concretizzarsi, poiché la criminalità organizzata riterrebbe queste persone completamente abbandonate dallo Stato.
Per questo, conclude il Segretario del SIULP, attendiamo con attenzione l’esito del Comitato e se non ci sarà una risposta adeguata con l’assegnazione delle necessarie risorse, umane ed economiche, il SIULP preannuncia sin da ora una forte mobilitazione invitando la società civile e tutti coloro i quali hanno a cuore l’affermazione della legalità e dello Stato sulla criminalità e sull’anti Stato.
lanci di agenzia

‘Ndrangheta, Siulp: Solidarietà a Pignatone ma basta passerelle

 

 

Roma, 06 OTT (Il Velino) – “Dopo l’ennesimo atto intimidatorio con cui la ‘ndrangheta ha cercato di intimorire il Procuratore Giuseppe Pignatone, il Siulp a nome dei poliziotti esprime la solidarieta’ al procuratore, a tutti i magistrati di Reggio Calabria e anche alle forze dell’ordine impegnati, in quella che e’ una vera e propria guerra, e alla societa’ civile di Reggio Calabria che gia’ nel precedente atto intimidatorio si era ribellata, senza se e senza ma, alla ‘ndrangheta e all’anti Stato che la stessa vuole affermare in quella realta'”. Ad affermarlo e’ Felice Romano, segretario generale del Siulp il quale, nel sottolineare la piena condivisione dell’analisi fatta dal Procuratore Pignatone, e cioe’ che l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine sta andando nella giusta direzione per debellare le famiglie della ‘ndrangheta che operano nel reggino, lancia un invito che e’ anche un monito, al ministro Roberto Maroni. “Basta con le passerelle, le sfilate e le operazioni di facciata – dice lapidario il segretario del Siulp. Per sconfiggere la criminalita’ organizzata oltre alle eccellenti professionalita’ gia’ presenti nella magistratura e nelle forze dell’ordine reggine, c’e’ innanzi tutto bisogno di risorse, di mezzi e di strumenti per portare avanti le attivita’ investigative. Ecco perche’ se l’esito del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di oggi dovesse ridursi al solo invio di militari da utilizzare ‘come guardiania’ al palazzo di giustizia e’ bene che il ministro Maroni sappia che egli e l’intero governo si assumono la responsabilita’ di ‘disarmare’ l’azione di contrasto che si sta facendo contro la ‘ndrangheta calabrese e ponendo magistrati e investigatori ad atti di ritorsione che potrebbero concretizzarsi, poiche’ la criminalita’ organizzata riterrebbe queste persone completamente abbandonate dallo Stato”. Per questo, conclude il segretario del Siulp, “attendiamo con attenzione l’esito del comitato e se non ci sara’ una risposta adeguata con l’assegnazione delle necessarie risorse, umane ed economiche, il Siulp preannuncia sin da ora una forte mobilitazione invitando la societa’ civile e tutti coloro i quali hanno a cuore l’affermazione della legalita’ e dello Stato sulla criminalita’ e sull’anti Stato”.

 

 

 
 
 

 

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