Aggressioni NOTAV – Siamo a difesa della democrazia e della Libertà di pensiero, purché non diventi violenza

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NO TAV: SIULP, siamo con il Procuratore Generale e con lo Stato a difesa della democrazia e della libertà di pensiero, purché non diventi violenza.

Ringraziamo il Procuratore Generale di Torino non solo per le parole di vicinanza e di comprensione alla delicata funzione demandata alle forze di polizia, in primis alla Polizia di Stato, quale detentrice unica dell’autorità di pubblica sicurezza, perché ha fatto emergere quanto improbo e complesso sia il compito delle forze di polizia in una democrazia avanzata nel garantire la funzione dei diritti costituzionali, non alterando il binomio alla base della democrazia che si racchiude in sicurezza e libertà.

Ma i ringraziamenti più sentiti li vogliamo esprimere al Signor Procuratore Generale di Torino per aver fatto emergere che le forze di polizia sono con lo Stato, a difesa delle sue leggi e della democrazia, salvaguardando tutti gli individui nella fruizione dei propri diritti costituzionali fino a quando, però, la sua azione non sfocia, in comportamenti violenti e contrari alle norme che presiedono il nostro vivere civile.

Lo afferma Felice Romano, Segretario Generale del Siulp. In una nota a commento delle dichiarazioni del Procuratore generale di Torino, Dott. Francesco Enrico Saluzzo, rilasciate a seguito dell’esito dei processi relativi ai reati contestati ai gruppi violenti che hanno aggredito le forze dell’ordine sui cantieri TAV.

Uno dei problemi più grossi che le donne e gli uomini in uniforme affrontano nell’espletamento del proprio servizio, sottolinea Romano, è quello della solitudine e dell’incertezza di agire dalla parte dei giusti.

Le parole del Procuratore Generale di Torino ci hanno confortato, e nello stesso tempo rassicurato, che i tanti sacrifici, il numero esorbitante dei feriti registrato nelle aggressioni subite e la abnegazione dimostrata quotidianamente in quelle avverse condizioni a difesa dei cantieri TAV, non solo perché hanno confermato che siamo dalla parte dello Stato, ma anche nel rispetto della Legge e, quindi, dalla parte dei giusti.

Certo, conclude Romano, la messa in discussione o la non conferma in parte delle accuse mosse ai professionisti del disordine che con strategia sovversiva hanno aggredito le forze dell’ordine per evitare il prosieguo dei lavori nei cantieri TAV, ci amareggia ma non ci scoraggia, giacché, essendo donne e uomini delle Istituzioni a servizio del Paese e della democrazia, siamo abituati a rispettare le opinioni altrui e soprattutto le sentenze, anche quando non confermano integralmente il lavoro svolto con sacrificio espresso nel pericolo.

Roma, 27 gennaio 2021

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