Prendiamo atto e sollecitiamo la discussione in seno al Governo sulla manovra 2025

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Dichiarazione Stampa Congiunta dei
Segretari Generali – Romano (Siulp), Tiani (Siap)

Manovra: Prendiamo atto e sollecitiamo la discussione in seno al Governo sulla manovra 2025
per la parte che si concentra sulla riduzione della pressione fiscale, con l’obiettivo di un
ulteriore taglio delle tasse per i lavoratori. Il Siulp e il Siap, quali sindacati di polizia maggioritari
del comparto sicurezza, sollecitano il Governo a dare corso alla volontà manifestata di
confermare il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, come da
SIULP e SIAP reiteratamente sollecitato e richiesto negli incontri e confronti ufficiali.
Diversamente gli aumenti che deriveranno dal rinnovo contrattuale 2022-2024, nonostante lo
sforzo operato dall’esecutivo, saranno vanificati per effetto del superamento della soglia, anche
se dei pochi euro connessi al ristoro dell’operatività degli operatori del Comparto Sicurezza.
Lo dichiarano Romano e Tiani, i leaders di Siulp e Siap dopo aver appreso, da indiscrezioni
giornalistiche, che l’esecutivo sta discutendo per alleggerire la pressione fiscale del ceto medio,
categoria sociale tra cui rientrano i poliziotti, militari e vigili del fuoco, oltre i pubblici
dipendenti e gli insegnanti che, com’è noto, non hanno goduto appieno della semplificazione
Irpef.
Rischiano, sottolineano i sindacalisti, concretamente di non godere del tardivo incremento
retributivo delle misure previste dal rinnovo contrattuale 2022-2024 e di avere persino
posizioni che verranno penalizzate dall’incremento.
Romano e Tiani precisano che i pubblici dipendenti e i poliziotti sono assoggettati, più di altri
lavoratori, all’effetto del Fiscal Drag. Fenomeno nefasto dei sistemi a tassazione progressiva
come quello italiano che, determinando un aumento della pressione fiscale anche a seguito di
modesti aumenti delle retribuzioni, agisce negativamente sul mantenimento del potere di
acquisto dei salari. In questa fase economica e sociale, il combinato disposto del sistema fiscale
e le elevate percentuali inflattive sui beni primari al consumo degli ultimi anni, creano un
meccanismo perverso, che se non corretto, rende tutti più poveri. Per questi motivi l’ipotesi di
accorpamento delle prime due aliquote e la riduzione dell’aliquota media dal 35 al 33% con il
rialzo da 50/mila a 60/mila euro quale limite del reddito per il secondo scaglione al vaglio del
governo, è da noi fortemente sostenuto giacché i benefici incrociati che deriverebbero dalla
previsione di aumento contrattuale e riduzione delle tasse nelle buste paga dei poliziotti e dei
lavoratori, non vanificherebbe il rinnovo contrattuale e aumenterebbe la tutela del potere di
acquisto delle retribuzioni. A fianco di questo intervento, resta comunque aperta la necessità di
aprire un confronto sul dossier pensioni e previdenza dedicata, in ossequio alla specificità
professionale, è necessario reperire risorse per aumentare l’operatività del contrasto al
crimine, oltre la ripresa dei tavoli contrattuali per la dirigenza trienni 2018-2020 e 2021-2023.

Roma, 03 Settembre 2024

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