Razionalizzazione risorse e presidi della Polizia di Stato sul territorio.

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    ​Riportiamo il comunicato congiunto relativo all’esito dell’incontro con il V. Capo Vicario Prefetto Marangoni

    Razionalizzazione risorse e presidi della Polizia di Stato sul territorioRazionalizzazione risorse e presidi della Polizia di Stato sul territorio

    Così come anticipato, si è svolto nella giornata del 4 marzo, un primo interlocutorio incontro sul progetto di riorganizzazione degli uffici territoriali della Polizia di Stato alla luce di quanto emerso in altre discussioni ed a seguito delle anticipazioni giornalistiche e dei documenti pubblicati negli ultimi giorni che hanno costretto il dipartimento a convocare le OO.SS. del personale della Polizia di Stato. Le OO.SS. unitariamente hanno aspramente criticato il metodo di condurre le relazioni sindacali che da alcuni mesi i vertici del Dipartimento hanno adottato, un sistema che segna l’inasprimento del confronto sindacale ed il tentativo mal celato di sfuggire al dovuto confronto. La delegazione dell’Amministrazione guidata dal V. Capo Vicario Prefetto Marangoni e composta dal Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali V. Prefetto Ricciardi, dal Direttore Centrale degli Affari Generali Prefetto Truzzi.

    Il Vice Capo Vicario della Polizia ha esposto le linee guida del progetto di razionalizzazione e chiusura dei 261 presidi territoriali di Polizia ed ha rappresentato che le previsioni di chiusura riguardano 11 commissariati distaccati che espletano le funzioni di autorità locale di PS, 73 Uffici di Polizia Ferroviaria, 73 sezioni di Polizia Postale, 27 sezioni /sotto sezioni Polizia Stradale, 4 Nuclei Artificieri, 11 Squadre a Cavallo, 4 Sezioni Sommozzatori, 50 Squadre Nautiche oltre agli accorpamenti e rimodulazione delle competenze di alcuni compartimenti in ambito Stradale, Ferroviario e della Zona di Polizia di Frontiera, fermo restando la struttura organizzativa dei compartimenti della Polizia Postale nei capoluoghi di regione. Questo in estrema sintesi il progetto in chiave meramente ragioneristica, dal quale non si rinviene un solo criterio, una sola garanzia o anche una sola parola con riferimento alle tante specifiche professionalità acquisite nel tempo e alle migliaia di uomini e donne che dovrebbero essere ricollocati e che si celano dietro la freddezza di quei numeri .

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    Acquisito parzialmente l’intendimento dell’Amministrazione della P.S. le scriventi OO.SS. hanno contestato con ferma durezza il “progetto”, prendendo atto nel corso della riunione che quanto rappresentato è un progetto parziale e incompleto, che successivamente dovrà interessare la razionalizzazione/chiusura di alcuni Istituti di Formazione, dei commissariati Sezionali, la rivisitazione degli organici e delle competenze del Dipartimento di P.S., le Organizzazioni Sindacali hanno censurato ulteriormente il comportamento del Dipartimento della P.S., che tenta di parcellizzare, un programma di sostanziale ripiegamento del Sistema Sicurezza del Paese, ridefinendo concretamente ambiti di competenza e funzioni della Polizia di Stato. Le scriventi OO.SS. hanno chiesto che, in considerazione dell’importanza delle tematiche trattate, il confronto sia effettuato anche con chi ha la responsabilità politica della sicurezza interna del Paese, ossia il Ministro dell’Interno, al fine di illustrare ai Poliziotti ed ai Cittadini quale modello di sicurezza si concretizzerà in futuro, dopo la proposta di riorganizzazione e chiusura dei presidi territoriali della Polizia di Stato.

    L’Amministrazione della P.S. anche in questa occasione ha dimostrato di non considerare le grandi professionalità acquisite sul campo nel corso del tempo dal personale della Polizia di Stato, e su cui l’amministrazione ha investito in formazione attraverso corsi di specializzazione.

    Abbiamo, dunque, chiesto ed ottenuto nell’immediatezza un confronto con l’Autorità Nazionale di Pubblica Sicurezza, l’incontro con il Ministro dell’Interno veniva fissato per il prossimo 20 marzo. Nel corso dell’incontro le OO.SS. hanno rivendicato la necessità di sbloccare gli automatismi stipendiali e realizzare concretamente il riordino delle carriere su cui torneranno a chiedere l’impegno diretto del Ministro dell’Interno e del Governo, anche per ciò che attiene alle risorse finanziarie necessarie, tema su cui il Capo della Polizia si è direttamente impegnato con le OO.SS. Ribadiamo con determinazione che qualora nell’incontro con il Ministro dell’Interno non dovessimo ottenere le dovute garanzie, sui di temi oggetto del comunicato e sulla vertenza sblocco delle retribuzioni e dei diritti di progressione economici, e il confronto non dovesse ritornare sui giusti binari, mortificando le esigenze del nostro personale, saremo costretti ad interrompere ogni dialogo e dare la parola alla piazza attraverso mobilitazioni unitarie su tutto il territorio nazionale.

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