Richiesta di immediato intervento – 1141 Vice Ispettori e graduatoria 2662 Vice Ispettori.

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Concorso interno 1141 Vice Ispettori e graduatoria concorso interno 2662 Vice Ispettori. Richiesta di immediato intervento
Illustrissimo Signor Capo della Polizia,
siamo a chiederLe un autorevole, immediato intervento a sostegno delle nostre rivendicazioni rispetto alle procedure dei concorsi interni da Vice Ispettore nel senso che meglio appresso andremo ad esporre.
Nella giornata di ieri, facendo seguito a nostre plurime sollecitazioni, l’Ufficio Relazioni
Sindacali, nel riportare le indicazioni della DAGEP, ha infatti comunicato che non sarebbe possibile semplificare le prove orali per il concorso interno a 1141 posti da Vice Ispettore in quanto difetterebbe “allo stato, un ancoraggio giuridico per procedere nel senso auspicato, significando che la semplificazione per l’analoga prova del concorso interno, per titoli ed esami, per la copertura di 263 posti per vice ispettore, era stata realizzata” approfittando dei margini concessi dalla legislazione emergenziale allora vigente.
Tale tesi si fonda a nostro avviso su un equivoco che riteniamo debba essere rimosso una
volta per tutte, perché confonde due diversi profili emergenziali accumunati esclusivamente dall’esigenza di ricorrere a straordinari rimedi per fronteggiare situazioni altrettanto inedite.
L’uno, quello di natura sanitaria, è al momento sotto apparente controllo, ed è per questo che è stato – speriamo definitivamente – accantonato il ricorso a strumenti normativi di natura eccezionale.
L’altro, quello che a noi maggiormente interessa, concerne invece la drammatica, diuturna
contrazione dell’organico del ruolo degli Ispettori. Una criticità per attutire la quale è imprescindibile adottare misure straordinarie. Quelle, per l’appunto, che ci hanno visto impegnati nell’ottenere lo scorrimento integrale della graduatoria degli idonei del precedente concorso interno a 263 posti da Vice Ispettore. Un risultato che aveva poco o nulla a che fare con l’epidemia da Covid 19. Ai fini del convincimento del risolutore politico è stato infatti determinante la rappresentazione della altrimenti inarrestabile eutanasia della fondamentale funzione di cerniera svolta dal personale del ruolo degli ispettori.
In altri termini, per quanto, al momento, il morso della pandemia si sia allentato, consentendo il ripristino delle ordinarie dinamiche legislative, la voragine nell’organico degli ispettori continua a corrodere la consistenza di irrecuperabili saperi professionali.
Affermare allora che non ci sarebbe alcun ancoraggio giuridico utile ad accogliere le istanze del Siulp appare una conclusione non persuasiva. In primo luogo perché la semplificazione delle prove orali era solamente una delle nostre richieste. Il quaderno delle doglianze è assai più corposo, e contempla, tra l’altro, non solo lo scorrimento di tutti gli idonei allo scritto dei 1141 senza sottoporli ad alcuna prova orale, ma anche l’ampliamento della graduatoria dei vincitori già proclamati dell’altra procedura, quella cioè dei 2662 posti riservata ai Sovrintendenti.
Oltre all’indizione, entro il termine della fase transitoria del riordino, fissata al 1° gennaio
2027, di almeno altri tre concorsi interni che dovranno andare a colmare i vuoti nel ruolo attraverso il cosiddetto “prestito d’onore”, sterilizzando temporaneamente la disposizione ordinamentale che destina ai concorsi esterni il 50% dei posti rimasti vacanti con la medesima formula già utilizzata per lo scorrimento del concorso interno a 263 posti. Tale ipotesi, tra l’altro, consentirebbe comunque di bandire concorsi riservati all’esterno per almeno 1000 posti l’anno.
Ecco perché la risposta veicolata dall’Ufficio Relazioni Sindacali appare francamente
sbrigativa e non del tutto conferente alle nostre solidamente argomentate proposte. Una sensazione che si acuisce se si considera come, appena un paio di giorni addietro, il Ministro della Difesa Guerini ha espresso soddisfazione per l’approvazione definitiva del disegno di legge sulla revisione del c.d. Strumento militare. Un provvedimento che, al netto dell’enfasi mediatica, realizza invero massicci interventi in forza dei quali, tra l’altro, si va ad abbattere il periodo minimo di ferma per l’accesso al servizio permanente da 11 a 6 anni, con l’incremento fino a 10 mila unità di personale militare altamente specializzato nei settori tecnico logistico e sanitario. Parliamo quindi di misure non esattamente ordinarie e tantomeno neutre nell’impatto che avranno sui conti pubblici.
Ed allora vorremmo capire per quale motivo sia possibile che un Parlamento ed un Governo
in fase di smobilitazione, facendo leva sul mutato scenario geopolitico internazionale, abbiano saputo trovare stimoli utili a raccogliere e far proprie le esigenze del comparto militare, mentre invece un analogo sforzo finalizzato a stabilizzare i vacillanti assetti organizzativi dell’apparato preposto alla sicurezza interna, ed in particolare di quello della Polizia di Stato, non viene valutato come almeno altrettanto prioritario.
Ecco perché ci permettiamo di dubitare che la semplificazione della procedura del concorso in atto per 1141 posti da Vice Ispettore, con l’eliminazione della prova orale e l’immediata immissione in ruolo di tutti gli idonei allo scritto, accompagnata dallo scorrimento della graduatoria di quello da 2662 posti, sanando così i purtroppo rituali errori nel conteggio dei titoli lamentato da centinaia di colleghi, non possano essere ipotesi percorribili sul presupposto, a questo punto decisamente revocabile in dubbio, che mancherebbero le condizioni emergenziali per poter sostenere le reclamate misure.
Tutti gli elementi su cui abbiamo poc’anzi ragionato lasciano intendere che la ferma
manifestazione di volontà del vertice del Dipartimento della P.S. può far comprendere alle preposte istanze istituzionali come l’emergenza del ruolo degli ispettori meriti analoga attenzione di quella dedicata all’adeguamento dello strumento militare.
Ed è proprio facendo leva sulla risaputa caparbietà che da sempre ha dimostrato nel portare al vaglio del tavolo decisionale le esigenze dell’Amministrazione, soprattutto quando queste coincidono con le aspettative del personale, che confidiamo saprà, una volta ancora, farsi interprete delle suggestioni portate dalla presente.
Cordiali saluti

Il segretario Generale
Felice Romano

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