Rinnovate le convenzioni relative all’utilizzo dello SPID per altri due anni

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Ultimo aggiornamento 05/05/2023

Con il Decreto PNRR 3 (articolo 18-bis) approvato in via definitiva nei giorni scorsi, sono state rinnovate per un ulteriore biennio le convenzioni con gli Identity Provider, che ad oggi forniscono i servizi di identità digitale.

Ad oggi i fornitori di identità SPID sono: Aruba, Etna Hitech, InfoCamere, InfoCert, Lepida, Namirial, Poste Italiane, Sielte, Register.it, TeamSystem e e TIM.

La copertura finanziaria per mantenere attivi i loro servizi, «nelle more della razionalizzazione del sistema di identità digitale», è stata trovata attingendo ai fondi del PNRR (sub-investimento per la diffusione dello SPID e l’implementazione dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente).

Alla base della scelta del rinnovo delle convenzioni (erano in scadenza in questi giorni) per i servizi connessi al sistema SPID c’è soprattutto il fatto che al momento è molto più diffuso della CIE, quindi la migrazione avrebbe un grosso impatto sulle abitudini degli utenti e sulle loro tasche (il rilascio della CIE ha infatti un costo fisso di 16,79 euro più i costi segreteria del Comune e i diritti fissi).

Lo SPID consente di accedere ai servizi pubblici della PA con una semplice combinazione di credenziali a fronte della maggiore complessità di utilizzo della CIE, che finora necessitava anche di un lettore di smart card per il pc o di uno smartphone con NFC. Per semplificare, da poco sono stati attivati anche i livelli di sicurezza inferiori, ossia le combinazioni di username e password e/o anche con codice temporaneo.

La CIE è però gestita dalla PA mentre SPID passa attraverso provider privati (che hanno siglato convenzioni specifiche e sono accreditati presso l’AgID).

Ciascun fornitore di identità digitale SPID prevede, poi, specifiche modalità di iscrizione e gestione. Molto spesso il servizio è del tutto gratuito, in alcuni casi è previsto un costo.
Per informazioni dettagliate sui servizi, si possono consultare i rispettivi portali web o quello ufficiale di Governo dedicato allo SPID.

Un DPCM da adottarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto PNRR 3 ripartisce adesso il nuovo contributo in base al numero di identità digitali gestite, degli accessi ai servizi e delle verifiche che ogni provider deve effettuare.

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