Rinnovo contratto e nuove regole di smart working per la Pubblica Amministrazione

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I dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni dal 15 ottobre tornano a lavorare in presenza: lo prevede il nuovo DPCM firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Nel frattempo, prende corpo il nuovo CCNL delle funzioni centrali nella PA, per i dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici.

La bozza di questo contratto è interessanti poiché delinea una evoluzione decisamente interessante delle dinamiche organizzative e retributive.
Tra le novità, spicca creazione di una nuova area di dipendenti, al di sopra delle tre già esistenti subito sotto la dirigenza: quella delle alte professionalità. Si tratta di dipendenti con formazione di livello superiore (laurea magistrale) accompagnata da un periodo di esperienza lavorativa pluriennale in funzioni specialistiche e/o di responsabilità, che possono anche richiedere l’iscrizione ad albi professionali.

Dunque, sono in primis le risorse reclutate con contratto a tempo indeterminato per lavorare al PNRR svolgendo funzioni di elevato contenuto professionale e specialistico, coordinando o gestendo processi articolati.

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E’ previsto, altresì, un nuovo meccanismo premiale denominato “differenziale stipendiale” che rinnova il tradizionale sistema delle progressioni economiche, prevedendo incrementi fissi mensili sul tabellare, in base ad area di appartenenza e valutazione individuale media negli ultimi tre anni.

Per quanto riguarda invece lo smart working, per il quale è in via di definizione la piattaforma informatica dedicata per la gestione degli accordi (che entrerà in funzione una volta a regime, non necessariamente entro l’entrata in vigore del nuovo contratto, previsti da qui a un mese) il lavoro agile acquisisce una propria regolamentazione specifica e soprattutto individuale, in base al quale il lavoro da remoto è:

  • attivato per tutti tramite accordo individuale, indipendentemente dal contratto (indeterminato o a termine, a tempo pieno o part-time);
  • agevolato per chi ha figli minori di di tre anni, per i disabili gravi e per i caregiver familiari che assistono portatori di handicap in condizioni gravi;
  • considerato una modalità alternativa di lavoro solo per una parte dell’orario di lavoro e con le giornate a distanza indicate nell’accordo individuale, da svolgersi entro i confini nazionali (per chi non è distaccato all’estero);
  • regolato in tre fasce temporali (operatività, contattabilità e inoperabilità) per garantire il diritto alla disconnessione.

Durante fasce di operatività e contattabilità, il lavoratore potrà fruire di permessi e congedi ordinari, mentre nelle giornate lavorate in modalità agile non sarà possibile effettuare straordinari o trasferte, né lavoro disagiato o svolto in condizioni di rischio. Infine, nell’accordo di smart working deve essere prevista la possibilità di recesso senza preavviso al verificarsi di un giustificato motivo.

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