Rinnovo contratto e nuove regole di smart working per la Pubblica Amministrazione

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Ultimo aggiornamento 01/10/2021

I dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni dal 15 ottobre tornano a lavorare in presenza: lo prevede il nuovo DPCM firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Nel frattempo, prende corpo il nuovo CCNL delle funzioni centrali nella PA, per i dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici.

La bozza di questo contratto è interessanti poiché delinea una evoluzione decisamente interessante delle dinamiche organizzative e retributive.
Tra le novità, spicca creazione di una nuova area di dipendenti, al di sopra delle tre già esistenti subito sotto la dirigenza: quella delle alte professionalità. Si tratta di dipendenti con formazione di livello superiore (laurea magistrale) accompagnata da un periodo di esperienza lavorativa pluriennale in funzioni specialistiche e/o di responsabilità, che possono anche richiedere l’iscrizione ad albi professionali.

Dunque, sono in primis le risorse reclutate con contratto a tempo indeterminato per lavorare al PNRR svolgendo funzioni di elevato contenuto professionale e specialistico, coordinando o gestendo processi articolati.

E’ previsto, altresì, un nuovo meccanismo premiale denominato “differenziale stipendiale” che rinnova il tradizionale sistema delle progressioni economiche, prevedendo incrementi fissi mensili sul tabellare, in base ad area di appartenenza e valutazione individuale media negli ultimi tre anni.

Per quanto riguarda invece lo smart working, per il quale è in via di definizione la piattaforma informatica dedicata per la gestione degli accordi (che entrerà in funzione una volta a regime, non necessariamente entro l’entrata in vigore del nuovo contratto, previsti da qui a un mese) il lavoro agile acquisisce una propria regolamentazione specifica e soprattutto individuale, in base al quale il lavoro da remoto è:

  • attivato per tutti tramite accordo individuale, indipendentemente dal contratto (indeterminato o a termine, a tempo pieno o part-time);
  • agevolato per chi ha figli minori di di tre anni, per i disabili gravi e per i caregiver familiari che assistono portatori di handicap in condizioni gravi;
  • considerato una modalità alternativa di lavoro solo per una parte dell’orario di lavoro e con le giornate a distanza indicate nell’accordo individuale, da svolgersi entro i confini nazionali (per chi non è distaccato all’estero);
  • regolato in tre fasce temporali (operatività, contattabilità e inoperabilità) per garantire il diritto alla disconnessione.

Durante fasce di operatività e contattabilità, il lavoratore potrà fruire di permessi e congedi ordinari, mentre nelle giornate lavorate in modalità agile non sarà possibile effettuare straordinari o trasferte, né lavoro disagiato o svolto in condizioni di rischio. Infine, nell’accordo di smart working deve essere prevista la possibilità di recesso senza preavviso al verificarsi di un giustificato motivo.

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