Questa mattina, come preannunziato, si è tenuta un’altra riunione tecnica sul riordino delle carriere, sempre con una delegazione del Dipartimento, nel corso della quale è stata illustrata la nuova bozza stilata contenente la parte relativa ai direttivi senza trovare traccia alcuna alle modifiche alla stessa chieste nell’ultima riunione.
Avevamo rivendicato che andava assolutamente cambiata la filosofia dell’intervento, il cui obiettivo doveva essere quello di cercare di sanare le opportunità negate per vent’anni ai ruoli di base ed intermedi, con immediate selezioni semplificate ed eventuali corsi successivi, proprio come si è scelto di fare per l’accesso alla nuova qualifica dirigenziale, mentre per gli altri ruoli si parla di cose mai viste in un riordino, come procedure concorsuali ripartite in varie annualità per accedere poi a profili professionali ancora peggiori di quelli attuali, come il sostituto commissario con “incarichi speciali” cui è addirittura negata la vice dirigenza di unità organiche, oggi prevista per il sostituto commissario “semplice”, con analoga retrocessione anche per i futuri ispettori superiori – sups: non è per un misero piatto di lenticchie che faranno tutti la carriera del gambero, perché non è solo un problema di soldi; un’Amministrazione matrigna che da vent’anni fa figli e figliastri, per la base e gli intermedi vuole chiudere ed arretrare ancora di più mentre per gli altri vuole aprire ed avanzare sempre di più.
Purtroppo, come dimostrano sia la nuova bozza che il documento di sintesi consegnati, mentre la parte relativa all’istituendo ruolo direttivo è assolutamente non condivisibile e pertanto da rigettare (si prevede solo un aumento di 200 posti rispetto al Ruolo Direttivo Speciale con un tempo di attuazione che varia dai 6 anni in su mentre sui 1300 posti già previsti e finanziati rispetto ai quali c’è un ritardo di ben 16 anni nulla si dice o si prevede…), le modifiche apportate, rispetto alle numerose osservazioni fatte nella riunione precedente, si limitano soltanto a due aspetti.
Il primo riguarda l’eliminazione, solo nella fase transitoria del limite dei 40 anni, il secondo riguarda la previsione della sanzione disciplinare per l’attribuzione “dell’incarico speciale” agli Assistenti Capo con almeno 10 nella qualifica (condizione questa che è conditio sine qua non per attribuire agli Ass.ti Capo la qualifica temporanea di ufficiale di P.G.) concessa su discrezionalità del dirigente. Infatti, mentre nella bozza precedente si prevedeva che tale incarico non potesse essere dato a chi riportava una sanzione disciplinare più grave del richiamo scritto, in quella odierna la sanzione prevista è quella della deplorazione.
Tolte queste due modifiche, nessun’altra modifica è stata recepita e riportata nel nuovo testo.
Le questioni che immediatamente sono risaltate, sono essenzialmente tre.
- La prima riguarda la fase transitoria: sono previste prove ancora più selettive di quelle già in vigore per accedere al Ruolo Direttivo Speciale per gli Ispettori Superiori – Sostituti Commissari senza peraltro fare alcun distinguo tra quelli provenienti dai concorsi pubblici e quelli riordinati; è prevista la possibilità per gli attuali Sov.ti di poter concorrere alla prova selettiva per accedere al ruolo degli Ispettori, con la tassativa esclusione degli oltre 7000 vincitori del c.d. concorsone motivando la scelta con il fatto che questi sono stati dichiarati vincitori solo per titoli, ma dimenticando che anche nei concorsi precedenti il 70% dei vincitori sono tali sempre solo per titoli. Una disparità che, senza nessuna motivazione logica, creerà le basi per inevitabili ricorsi per palese disparità di trattamento e il rischio concreto che tale previsione non trovi mai applicazione. Possibilità per soli 4000 degli attuali Ass.ti Capo (oltre 43.000 di cui più della metà con più otto anni nella qualifica e quindi già destinatari di una retribuzione quasi equivalente a quella del Sov.te) di presentare la domanda per accedere alla selezione per l’accesso alla qualifica di Vice Sov.te con buona pace di tutti i restanti 39.000. Per tutti la fase transitoria, che in ogni riordino è quella più veloce e meno esigente, atteso che dovrebbe valutare la professionalità acquisita, non solo prevede una durata dai 6 ai 10 anni senza nessuna assicurazione che ciò avvenga effettivamente, ma ha anche l’aggravante di contenere la possibilità per l’Amministrazione di poter bandire concorsi esterni con la conseguente penalizzazione di chi invece è già stato danneggiato per la grave colpa dell’Amministrazione stessa che non ha bandito i concorsi alle previste scadenze.
- La totale insufficienza delle risorse per poter operare un riordino concreto e serio che, oltre ad essere un’occasione per ammodernare l’Istituzione per renderla più efficiente e più efficace rispetto alle nuove sfide che ci attendono, sia anche l’occasione per dare le risposte alle legittime e sacrosante aspettative delle migliaia e migliaia di poliziotti che per colpa di un’Amministrazione matrigna e disattenta verso i ruoli di base, sono oggi fortemente penalizzati sia rispetto ai loro omologhi delle altre Forze di polizia, che delle Forze armate, sia per la retribuzione e per la previdenza già fortemente pregiudicata per la mancata attuazione della pensione complementare, strumento necessario per le giovani generazioni. In tal senso, e preannunziando lo stato di agitazione della categoria su tutti i posti di lavoro, è stato richiesto all’Amministrazione di farsi portavoce nel sollecitare il Governo affinché reperisca le necessarie risorse per procedere ad un riordino che tenga conto delle criticità di tutti ruoli e qualifiche senza le quali non vi sono le condizioni per poterlo chiudere. L’attuale impianto, infatti, mentre al ruolo Direttivo ordinario consente di raggiungere la qualifica apicale con 6 anni e 6 mesi, prevede un percorso di carriera per gli Agenti di ben 49 anni per diventare Sov.ti Capo mentre per i Vice Ispettori 29 anni per raggiungere la qualifica di Sostituto Commissario che, peraltro, essendo limitata a sole 6000 unità, creerà un tappo come quello oggi esistente per Ispettore Superiore (sempre 6000 unità) che vede penalizzati gli oltre 5000 ispettori Capo che non possono conseguire la qualifica apicale del proprio ruolo. A questo si aggiunge un fatto che è emblematico di come l’attuale impianto non possa essere considerato un riordino ma solo l’illusione del “gallone” per pochi con la certezza di ricavarne solo alcuni centesimi. Infatti, mentre la proposta di riordino prevede la possibilità per circa 23.000 poliziotti di poter progredire in carriera nell’arco di tempo minimo di 6 anni, sino a 10 anni (con l’attribuzione di 21 euro mensili agli Assistenti Capo dopo 25 anni di anzianità, 30 euro ai Sov.ti Capo con 24 anni di anzianità e 38 ai Sostituti Commissari con 39 anni di anzianità), prevede 64 euro ai Vice Questori Aggiunti dopo 13 anni di anzianità.
- La palese sperequazione nella distribuzione delle risorse è confermata anche dalla previsione della fase transitoria. Infatti, mentre con la fase transitoria del riordino che si prospetta lunga,per un periodo che va dai 6 anni minimo agli 11 anni circa, 24.000 colleghi potrebbero (e sottolineiamo potrebbero) avere la possibilità di avanzare in carriera con le poche risorse che sono state indicate nel punto precedente e con una carriera allungata rispetto a quella attuale con grave danno anche sulla pensione; il ripianamento degli organici attuali, da Sov.te a Ispettore superiore, consentirebbe a circa 18.000 colleghi di avanzare in carriera immediatamente poiché i posti ci sono e sono già tutti finanziati (la stragrande maggioranza riguarderebbe gli Agenti e Assistenti per Sov.ti per circa 4000 unità, circa 11.000 Agenti, Ass.ti e Sov.ti per Ispettori di cui ben 5000 riservati ai soli Sov.ti vincitori di concorso, circa 2800 Ispettori Capo per Ispettori Superiori e 1300 Ispettori Superiori e Sostituti Commissari per il Ruolo Direttivo Speciale, secondo le modalità indicate nella fase transitoria del D.Leg.vo 334/2000.
Stante quanto emerso, le sottoscritte OO.SS. hanno rappresentato all’Amministrazione che, pur ribadendo la volontà di procedere ad un riordino con risorse aggiuntive, in assenza delle quali non sarà possibile condividere alcun riordino, preannunciano da subito la volontà di denunciare pubblicamente le difficoltà operative e funzionali dei poliziotti e delle poliziotte considerato che i cittadini avvertono l’importanza e la necessità di investire sulla sicurezza e su chi la produce.
Non è condivisa la pervicace volontà delle Amministrazioni di massificare tutti gli operatori di polizia tranne i pochi eletti in barba al funzionamento e all’efficientamento, sottolineando come per tali ragioni non si esiterà a ricorrere a forme di protesta per richiamare l’attenzione dei cittadini e del Parlamento su un settore così vitale e delicato qual è quello della sicurezza e della difesa del nostro Paese.
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