Riportiamo di seguito il testo della risposta dell’Ufficio Relazioni Sindacali del Dipartimento della P.S., alla nota della Segreteria Nazionale, il cui contenuto è stato pubblicato sul nr. 30/2023 del flash:
“Con riferimento alla tematica in oggetto, sono state interessate le competenti articolazioni dipartimentali, in particolare la Direzione Centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato che ha fornito i seguenti elementi.
Il d.lgs. 177 del 19 agosto 2016, in attuazione della legge delega 7 agosto 2015 n. 124 (C.d. legge Madia), ha previsto – come noto – il passaggio delle funzioni di “sicurezza in mare” alla Guardia di Finanza e la conseguente chiusura delle Squadre Nautiche della Polizia di Stato (e delle analoghe articolazioni operative dell’Arma dei Carabinieri).
In particolare, l’art. 4, comma 1, del citato decreto ha previsto la soppressione delle Squadre Nautiche della Polizia di Stato, fatto salvo il mantenimento delle moto d’acqua per la vigilanza dei litorali e delle unità navali impiegate nella laguna di Venezia, nelle acque interne e nelle isole minori, ove per esigenze di ordine e sicurezza pubblica sia già dislocata una unità navale.
Il successivo decreto del Capo della Polizia — Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, del 19 ottobre 2019, nel dare attuazione al dettato normativo, ha disposto la dismissione delle imbarcazioni e la riassegnazione delle moto d’acqua alle Questure e ai Commissariati distaccati “per la vigilanza dei litorali di competenza”, salvaguardando, contestualmente, l’operatività delle Squadre Nautiche ubicate nelle acque interne.
Fino all’entrata in vigore del richiamato decreto del Capo della Polizia, erano operative 42 Squadre Nautiche e 2 distaccamenti — Alassio (SV) e Augusta (SR).
Per quanto attiene al personale specialista (comandanti d’altura, comandanti costieri e motoristi), all’atto della chiusura definitiva (avvenuta nel marzo 2020) 36 dipendenti sono stati assegnati alle Squadre Acque Interne (S.A.I.) di Venezia, Como, Riva del Garda (TN), Peschiera del Garda(VR), Verbania, Oristano e Porto Tolle (RO), mentre 146 specialisti sono stati “sbarcati” e assegnati alle Questure o ai Commissariati competenti per territorio.
Per quanto concerne, invece, le dotazioni, quasi tutte le imbarcazioni in uso sono state dismesse in quanto obsolete o usurate da un impiego ultraventennale e quelle residue sono state assegnate alla Questura di Venezia, per le attività nella laguna, e alle Squadre Acque Interne, mentre gli ormeggi sono stati riconsegnati o ceduti alla Guardia di Finanza e sono stati dismessi i locali ad uso ufficio o ricovero natanti.
Al momento, pertanto, risultano operative esclusivamente le suindicate Squadre Acque Interne e la Sezione Vigilanza Tevere.
Tutto ciò premesso, atteso che la prospettata ipotesi di ricostituzione delle Squadre Nautiche presuppone un ponderoso investimento di risorse umane e logistiche, con conseguente pianificazione della formazione del personale da assegnare al settore, individuazione e acquisizione delle imbarcazioni nonché della disponibilità di ormeggi e locali, si rende necessaria un’approfondita valutazione della tematica in parola, che tenga strategicamente conto dei molteplici e trasversali aspetti ad essa sottesi”.