Ritardo nell’aggiornamento della piattaforma NOI PA e mancato adeguamento del cuneo fiscale. Richiesta di chiarimenti urgenti
Riportiamo il testo della lettera inviata in data 10 aprile 2025 al Ministro dell’Interno, Pref. Matteo Piantedosi:
“sono costretto a richiamare la Sua cortese attenzione su un tema assai urgente e delicato che rischia, se non risolto, di mettere seriamente in dubbio la credibilità dell’azione del governo e dello stesso impianto delle relazioni sindacali.
Dalle segnalazioni dei colleghi, che hanno trovato riscontro nei resoconti pubblicati da alcuni organi di stampa nazionali. abbiamo appreso che, a causa di ritardi nell’ aggiornamento della piattaforma software di NOI PA, non è stato ancora applicato l’adeguamento del C.d. cuneo fiscale. Una misura che il Governo aveva adottato a sostegno dei redditi dei lavoratori dipendenti, e per questo presentato sul tavolo del rinnovo contrattuale al fine di raggiungere l’intesa sottoscritta e che avrebbe dovuto rimodulare le aliquote Irpef applicate al reddito imponibile con un conseguente aumento retributivo netto, in alcuni casi prossimo anche ai 100 euro al mese.
Dalle notizie apprese dai competenti uffici sembrerebbe che l’applicazione del predetto istituto, che non compare nemmeno nel cedolino stipendiale di aprile, slitterà ulteriormente per non meglio precisati motivi. E non si sa fino a quando tale sconcertante disagio dovrà essere sofferto da centinaia di migliaia di pubblici dipendenti, tra i quali molti operatori della Polizia di Stato e delle Forze di Polizia in generale.
Ancora una volta siamo alle prese con un sistema in cui l’apparato chiamato a dare concretezza ai risultati ottenuti con investimenti cospicui del governo e sofferte intese contrattuali, raggiunte dopo non pochi sforzi di mediazione e con reciproco impegno delle parti, rivela una estrema gracilità da noi più volte denunciata che mette a serio rischio la credibilità dell ‘ esecutivo.
All’amarezza provata da chi, come noi, ha sempre ispirato la propria azione di rappresentanza verso un orizzonte teso a recuperare con urgenza una parte del potere d’acquisto eroso dall’inflazione, senza lasciarsi andare a strepiti strumentali, variamente articolati a seconda della maggioranza parlamentare di turno, si aggiunge la frustrazione delle aspettative della nostra categoria, che vede allontanarsi la prospettiva di attutire l’affanno provocato da retribuzioni sempre meno allineate alle effettive esigenze di mantenimento delle famiglie e da quelle dei vicini Paesi europei.
L’incertezza alimentata da questa scabrosa fragilità del sistema, che non consente, a distanza di mesi, di dare seguito agli impegni assunti dal Governo al tavolo negoziale, impone un immediato chiarimento da parte delle competenti istanze che offra elementi di certezza in ordine al massimo impegno che, lo auspichiamo, verrà profuso per rimediare a questo imbarazzante disservizio, nonché ai tempi attesi per il definitivo superamento delle criticità.
Conoscendo la Sua sensibilità su questi temi, attendiamo un cortese positivo riscontro in merito.”