ROMA STAZIONE TERMINI: Romano, plauso professionalità Colleghi

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ROMA STAZIONE TERMINI: Romano (SIULP), plauso professionalità Colleghi e fiducia nella Magistratura. Basta impunità per violenti e via libera al taser.

Esprimo plauso per la professionalità dimostrata dai Colleghi che hanno operato sabato nelle adiacenze della Stazione Termini di Roma per fermare e arrestare un cittadino clandestino che, armato di coltello, aveva tentato di colpire prima alcune persone nell’ambito della stazione e poi gli stessi Agenti chiamati ad intervenire per tutelare l’incolumità dei presenti.

Quanto accaduto alla Stazione Termini sabato pomeriggio, purtroppo, è eloquente e conferma la triste ordinaria follia che ogni tre ore il personale in uniforme di questo paese subisce per l’assoluta certezza di totale impunità per chi usa violenza.

Di fronte all’atteggiamento del cittadino pare di origine ghanese, già noto per la sua attività violenta nella capitale, per arrestare l’ennesima sua condotta pericolosa e violenta per l’incolumità dei passeggeri e di chiunque si trovava nella stazione, i colleghi non hanno potuto fare altro che usare gli unici strumenti che oggi hanno in dotazione, lo sfollagente e l’arma di ordinanza. Atteso l’infruttuoso esito dell’utilizzo dello sfollagente sono stati costretti a ricorrere all’arma di ordinanza quando il violento si stava scagliando contro il poliziotto per colpirlo con il coltello.

La professionalità, l’equilibrio e l’esperienza del personale operante, al quale va il ringraziamento per come ha agito, hanno consentito di arrestare la follia violenta del soggetto senza mettere a repentaglio la sua incolumità e quella delle centinaia di persone che si trovano nelle adiacenze.

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Così in una nota Felice ROMANO, Segretario generale del SIULP, commenta quanto accaduto sabato pomeriggio alla Stazione Termini di Roma.

Ora, sottolinea il leader del SIULP, auspichiamo che di fronte a questa ennesima situazione violenta e di estremo pericolo anche per i cittadini, chi ha il dovere di ascoltare gli appelli che lanciamo da anni per contrastare questa deriva di violenza gratuita nei confronti del personale in uniforme, e di tutti quelli che appartengono alle helping profession per cui abbiamo lanciato una raccolta di firme per una legge ad hoc ad iniziativa popolare, prendano coscienza della necessità di dotare urgentemente le Forze di polizia non solo di strumenti non letali, come ad esempio il taser per arrestare comportamenti così violenti e pericolosi, ma soprattutto di varare norme che prevedano pene restrittive ed immediate nei confronti di chiunque si renda autore di siffatti comportamenti. Giacché solo riaffermando una cultura di rispetto verso lo Stato e di chiunque lo rappresenti nelle pubbliche funzioni o nei servizi pubblici essenziali, ovvero del quieto vivere civile, si potrà evitare in futuro che situazioni come queste si possano ripetere con tanta frequenza e con una escalation di inaudita violenza.

In uno stato democratico quando lo Stato viene attaccato, esso ha il dovere, prima ancora del diritto, di difendersi. Giacché attraverso la difesa di chi rappresenta lo Stato passa quella della libertà collettiva, della democrazia e del singolo cittadino.

L’alternativa, se continua l’impunità, resta la barbarie del più forte.

Roma lì 21 giugno 2021

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