CALCIO: Romano (SIULP), scontri tra tifosi su A1 inizio nuova spirale di ordinaria follia delle frange violente del tifo.
Appello al Ministro. Urgente ripensare misure preventive antiviolenza per salvaguardare calcio e sicurezza collettiva.
I postumi della pandemia, così come quelli del lockdown, non sono ancora assopiti che ecco arrivare il solito branco di violenti, che si cela tra il tifo calcistico, per riportarci alla triste amara realtà delle domeniche contrassegnate da ordinaria follia e inusitata violenza.
L’agguato, giacché di questo si tratta per le modalità e gli strumenti utilizzati, posto in essere tra le tifoserie napoletana e romanista nell’area di servizio di Badia al Pino sulla A1, è l’ennesimo campanello di allarme che nel nostro paese le frange violente del tipo organizzato non hanno imparato nulla dalla politica di contenimento posta in essere prima della pandemia per arginare l’inaudita e inusitata violenza che aveva portato a tragici epiloghi di giovani vite spezzate, come le due tifoserie che si sono scontrate oggi ben dovrebbero sapere.
Ecco perché, nell’esprimere plauso e vicinanza ai colleghi che si sono potuti impiegare negli appositi servizi predisposti proprio per evitare queste forme di violenza per la professionalità e l’equilibrio dimostrato nella circostanza e che ha evitato il degenerare della situazione, lanciamo un accorato e urgente appello al Ministro Piantedosi affinché si valuti, urgentemente, la reintroduzione di tutti gli strumenti già sperimentati per prevenire queste forme di violenza. A partire dalla tessera del tifoso sino alle partite a porte chiuse per quelle squadre le cui tifoserie si evidenziano per violenza e intolleranza.
Così in una nota Felice ROMANO, Segretario Generale del SIULP commenta gli scontri avvenuti sulla A1 all’altezza dell’area di servizio di Badia al Pino.
Stiamo affrontando, sottolinea Romano, momenti estremamente delicati per la tenuta della coesione sociale e per il contrasto al crimine a seguito della grave crisi economica ed energetica aggravata anche dal conflitto in Ucraina. E lo stiamo facendo in un momento in cui il sistema sicurezza è già fortemente stressato dalla carenza di organico a seguito dell’elevato numero dei pensionamenti – circa 40mila poliziotti entro il 2030 – che, oltre ad assottigliare l’assetto quantitativo del sistema, lo erode soprattutto in quello qualitativo giacché andranno in pensione tutte le qualifiche apicali degli Ufficiali di P.G. che sono la prima linea nel contrasto al crimine e nella gestione dell’ordine pubblico proprio per il know how che hanno maturato. Questo, ovviamente, non consentendo impieghi massicci di personale ma calibrati all’unità, richiede un’alta professionalità e un equilibrio nell’affrontare le situazioni di turbative all’ordine pubblico che, se vengono meno, possono rappresentare una grave criticità nella capacità di predisporre risposte adeguate all’ordinaria follia come quella odierna sull’autostrada A1.
Per questo, conoscendo la sua sensibilità oltre che l’alta professionalità anche nello specifico settore, facciamo appello al Ministro Piantedosi, e per suo tramite al premier Meloni, affinché si affronti urgentemente la questione di reintrodurre misure efficaci di prevenzione come quelle adottate in passato oltre che per rinvenire le risposte adeguate per preservare la professionalità dei poliziotti in attesa che sia ripristinato il grave vuoto che si è formato.
Roma, 8 gennaio 2023