Sentenza Askatasuna: Rispettiamo le sentenze ma per chi ha subito violenza, sarà veramente complicato comprenderla

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Sentenza Askatasuna. ROMANO (SIULP): “Rispettiamo le sentenze ma per chi ha subito violenza, sarà veramente complicato comprenderla. Auspichiamo che il Ministro Piantedosi impugni questa sentenza”.

“Abbiamo sempre nutrito massimo rispetto per il lavoro della magistratura, ma la sentenza su Askatasuna non cambia il nostro convincimento riguardo la violenza, la quale, va sempre condannata. Askutasuna è un centro che va assolutamente chiuso per tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica della città di Torino. La messa al bando di qualsiasi forma di violenza è scritta nello statuto stesso di chi gestisce lo stabile torinese, mentre i fatti di cronaca parlano di ben altra realtà. Utilizzare la violenza per mettere a rischio la sicurezza e la libertà dei cittadini deve finire. Come pure deve finire quanto subito dalle donne e dagli uomini delle forze di polizia che rappresentando lo Stato sono i primi a dover sopportare ogni forma di violenza addirittura in maniera impunita, come purtroppo anche l’epilogo di questa sentenza sembra costringerci ad accettare”. Così in una nota Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico commenta la sentenza appena emessa riguardo Askatasuna che ha visto cadere l’accusa di associazione a delinquere nonostante le indagini avessero dimostrato l’esistenza di tale tipologia di reato: “Anche per frenare la grave disaffezione che eventi di questo tipo possono generare nelle donne e negli uomini delle forze di polizia, auspichiamo che il ministro Piantedosi impugni questa sentenza, affinché si accerti l’effettività dei fatti. Giacchè in ogni democrazia, quando lo Stato viene aggredito in forma associativa e sovversiva, esso ha il dovere, prima ancora del diritto, di difendere se stesso e chi lo rappresenta”. 

 

Roma, 31 Marzo 2025

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