Servizi di sicurezza e soccorso in alta montagna. No a rischi per personale, si applichi Regolamento

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    È stato avviato stamani presso il Dipartimento della pubblica sicurezza l’esame congiunto della bozza di circolare, trasmessa il 9 novembre scorso dall’Ufficio per le relazioni sindacali, mediante la quale la Direzione centrale per gli affari generali della Polizia di Stato ipotizzava una radicale modifica del dispositivo dei Servizi di sicurezza e soccorso in alta montagna nella stagione 2016/2017 consistente in sintesi nel ridurre il numero di unità di personale impiegate da 228 a 140 pur mantenendo ferme le 54 località in cui sarebbero impiegate.

    La delegazione ministeriale, guidata dal Prefetto Dispenza, Direttore centrale per gli AA.GG. e dal vice Prefetto Ricciardi, Direttore dell’Ufficio per le relazioni sindacali, ha spiegato che detta riduzione delle unità era stata ipotizzata a causa dei concomitanti impegni straordinari derivanti dai recenti eventi sismici e dalla presenza di numerosi operatori utilmente posizionati in graduatoria all’interno di medesimi uffici, la cui operatività sarebbe compromessa da un massiccio prelievo.

    Le sottoscritte organizzazioni sindacali hanno fatto innanzitutto presente che il numero di 228 operatori utilizzati per la stagione 2015/2016 era già frutto del taglio di circa il 10% operato un anno fa da un apposito tavolo tecnico, i cui lavori sono culminati nell’approvazione del testo di un decreto del Capo della Polizia che approvando il Regolamento di quei servizi ribadisce la strategicità dei servizi in argomento come controllo del territorio e Polizia di prossimità.

    Premesso che il Giubileo della Misericordia in corso ha senza alcun dubbio assorbito molto più personale della Polizia di Stato di quello attualmente richiesto per affrontare la criticità sismica, abbiamo evidenziato con forza che già con le 228 unità nel corso della passata stagione è stato molto difficile assicurare tutti i servizi, peraltro “dimenticando” l’Accordo nazionale quadro e che ulteriori tagli, anche piccoli, incidendo sui tempi di riposo, comprometterebbero le condizioni psicofisiche degli operatori mettendo in accettabilmente a rischio la sicurezza dei poliziotti.

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    Anche se l’Amministrazione si volesse assumere la responsabilità di regalare ad altri Corpi dello Stato la possibilità di sostituire la Polizia di Stato in un ambito che le porta grande lustro, in ogni caso qualsiasi intervento di rimodulazione al ribasso rispetto all’anno scorso contraddice lo spirito e la lettera di un provvedimento del Vertice del Dipartimento e, pertanto, potrebbe essere adottato solo dal Vertice del Dipartimento e non già da sue articolazioni.

    D’altro canto il Regolamento contiene specifiche disposizioni che, pur nella trasparenza e mediante l’adozione di criteri oggettivi, consentono agevolmente di ovviare alle problematiche derivanti dalla contemporanea presenza di numerosi operatori utilmente collocati in graduatoria nell’ambito dei medesimi uffici e l’Amministrazione, preso atto di ciò, ha aggiornato la conclusione dell’esame congiunto ad una riunione da tenersi nei termini previsti dalla normativa.

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