Mentre cresce l’allarme terrorismo, mentre sale inesorabile la tensione sociale e il rischio di scontri di piazza, scende in modo inesorabile l’umore dei poliziotti e le scarse risorse che sono a loro disposizione per combattere la mafia, il terrorismo e l’illegalità.
Ad affermarlo Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, da anni è impegnato in una vera e propria crociata contro quella che si può definire una vera e propria lucida follia con cui i vari governi che si sono succeduti hanno falcidiato l’apparato sicurezza riducendo gli stanziamenti. Sembra una giostra impazzita, continua Romano, mentre noi da anni denunciamo il rischio dell’escalation criminale anche di tipo eversivo, i governi succedutesi ci hanno fatto detto che la sicurezza e la difesa delle istituzioni, dei cittadini e della democrazia in Italia era un costo e non un investimento.
Ciò ha determinato che in Piemonte una provincia rimane senza nemmeno una volante perché l’unica funzionante viene impegnata per fare un accompagnamento di clandestini; oppure che a Napoli i poliziotti per poter traghettare le auto di servizio che devono garantire la sicurezza dei cittadini nelle isole partenopee, sono costretti a pagare di tasca loro il biglietto per non restare a piedi e togliere la sicurezza agli isolani.
Sembra di essere veramente alla frutta, rincara Romano, perché di fronte a tutte queste assurdità e alla costante e pressante azione del sindacato nel richiamare l’attenzione del Governo sul rischio paralisi della sicurezza, l’ultima fatta ieri con un fatto straordinario e senza precedenti perché per la prima volta si sono ritrovati insieme i sindacati dei Prefetti, dei Poliziotti e dei Vigili del Fuoco, proprio per denunciare la grave situazione della sicurezza e il rischio che degeneri oltremodo dopo le anticipazioni fatte sulla stampa dal Ministro relativamente ai tagli di Prefetture, Questure e Comandi dei Vigili del Fuoco, ancora una volta l’unica risposta è stata il silenzio assordante dello stesso Ministro e del Governo nel suo insieme.
Attenzione, per non dire pervicace persecuzione la registriamo, invece, nel voler ulteriormente tagliare i fondi e nel voler modificare il sistema previdenziale per avere poliziotti e vigili del fuoco che a 63 anni dovrebbero, secondo le intenzioni del Ministro Fornero, fronteggiare i disordini di piazza, la mafia, il terrorismo e, magari, anche spegnere gli incendi salendo su una scala sino al quinto o sesto piano.
Ecco perché, chiosa Romano, è necessario che si fermi questa apparente follia e si ricominci, a partire dal Ministro dell’Interno, a guardare alla sicurezza come un investimento e non come un costo.
E lo si deve fare prima che, come già accaduto negli anni settanta, siano i lutti e il terrore a far comprendere questa semplice ma essenziale affermazione.
Anche perché una cosa deve essere chiara, ci hanno congelato i contratti, ci tagliano le risorse, ci hanno tolto la benzina, ridotto gli armamenti, aumentato le responsabilità senza accompagnarle con una retribuzione maggiore e depredato persino della dignità di onesti servitori dello Stato minacciandoci quotidianamente di toglierci anche l’unico riferimento certo che ci lega ancora al servizio che rendiamo, gli uffici nei quali lavoriamo spesso senza nemmeno essere pagati, che nessuno si illuda pensando che per poter continuare a difendere la sicurezza, la democrazia e le Istituzioni del nostro Paese ora dobbiamo anche pagare.
Questo è veramente troppo anche perché, visto gli stipendi che prendiamo non possiamo proprio permettercelo.
SICUREZZA: SIULP, SALE ALLARME TERRORISMO E CALANO RISORSE
(ANSA) – ROMA, 12 MAG – ”Mentre cresce l’allarme terrorismo, mentre sale inesorabile la tensione sociale e il rischio di scontri di piazza, scende in modo inesorabile l’umore dei poliziotti e le scarse risorse che sono a loro disposizione per combattere la mafia, il terrorismo e l’illegalita”’. La denuncia arriva da Felice Romano, Segretario Generale del Siulp. ”Sembra una giostra impazzita. Mentre noi da anni denunciamo il rischio dell’escalation criminale anche di tipo eversivo, i governi succedutesi ci hanno fatto detto – osserva il sindacalista – che la sicurezza e la difesa delle istituzioni, dei cittadini e della democrazia in Italia era un costo e non un investimento. Cio’ ha determinato che in Piemonte una provincia rimane senza nemmeno una volante perche’ l’unica funzionante viene impegnata per fare un accompagnamento di clandestini; oppure che a Napoli i poliziotti per poter traghettare le auto di servizio che devono garantire la sicurezza dei cittadini nelle isole partenopee, sono costretti a pagare di tasca loro il biglietto per non restare a piedi e togliere la sicurezza agli isolani”. Ricordando che ieri per la prima volta si sono ritrovati insieme i sindacati dei Prefetti, dei Poliziotti e dei Vigili del Fuoco, proprio per denunciare la grave situazione, il Siulp esorta il Governo a guardare alla sicurezza come un investimento e non come un costo. ”E lo si deve fare prima che, come gia’ accaduto negli anni settanta – conclude – siano i lutti e il terrore a far comprendere questa semplice ma essenziale affermazione”.