(AGI) – Roma, 22 ott. – “L’esasperazione si è ormai trasformata in tensione”.
Felice Romano, segretario generale del Siulp, alla vigilia della protesta in programma domani davanti alle Regioni e a Piazza del Parlamento, racconta che “sono migliaia e migliaia i poliziotti, i carabinieri, i finanzieri e i militari che ci telefonano per dire che la misura e’ colma e che le donne e gli uomini in divisa non ne possono piu'”
“Contratto bloccato – continua Romano – soldi non pagati per l’ordine pubblico, lo straordinario e le missioni per arrestare i latitanti della criminalita’ organizzata, sacrifici personali e familiari per anticipare i soldi per garantire le decine e decine di emergenze che si verificano sul territorio come l’immigrazione, la Val Di Susa e, per ultimo, Scampia, le tassazioni esasperate e illegittime come il prelievo sul Tfs, tetto salariale bloccato con la conseguente negazione della professionalita’ e delle responsabilita’ che ogni giorno si assumono e che la stessa Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime; collette e questue per riparare i mezzi che sono ormai allo stremo e che non possono essere revisionati perche’ non ci sono i fondi, addestramento al tiro bloccato perche’ mancano i soldi per comprare le cartucce”.
“Anzichè ringraziarci per il sacrificio che stiamo facendo per mantenere salda la democrazia e la credibilita’ dello Stato – attacca il segretario generale – il governo Monti continua a maltrattare le donne e gli uomini in uniforme e ora ha deciso di calare il colpo mortale al diritto imprescindibile alla sicurezza che il Paese e i suoi cittadini reclamano con forza calando in modo becero e politicamente cieco l’ascia della previdenza. E come se non bastasse, quasi a voler annullare anche quel misero barlume di speranza rimasti a questi onesti servitori dello Stato di una inversione di tendenza rispetto ai maltrattamenti che stanno ricevendo, e’ arrivato, come un colpo netto di ghigliottina anche il blocco del turn over”.