“Per liberare i cittadini dalla paura, generata più dalla strumentalizzazione che la politica fa della sicurezza che non dall’andamento reale che la stessa ha, occorre essere concreti e proporre strategie effettive e innovative e non le vecchie ricette di operazioni di facciata che nulla hanno prodotto sino ad oggi”.
Lo afferma Felice Romano, segretario generale del Siulp in una nota che commenta “la proposta apparsa oggi sulla stampa, attribuita al ministro dell’Interno Angelino Alfano, con cui, per rispondere alla domanda reale di maggiore sicurezza dei cittadini, si ripropone l’utilizzo dell’esercito e i sindaci sceriffi anche se, almeno per ora ci è stato risparmiato la reintroduzione delle ronde”. “Il potere d’ordinanza dei sindaci in tema di ordine e sicurezza pubblica è già stato dichiarato incostituzionale – si legge nella nota -; così come è innegabile che irrilevanti sono stati i risultati prodotti dall’impiego dei militari in compiti diversi da quelli di vigilanza agli obiettivi fissi che, oggi sono già a totale loro appannaggio.
Ecco perché -sottolinea Romano- riproporre nuovamente queste vecchie, inutili e dispendiose ricette (circa 61 milioni di euro l’anno che consentirebbero di assumere 1000 poliziotti) senza affrontare le problematiche serie che affliggono il sistema sicurezza e lo stanno portando al collasso quali il taglio di 4 miliardi di euro, operato negli ultimi anni, la diminuzione di oltre 13.000 poliziotti per effetto del blocco del turn over e la mancanza di fondi persino per la benzina o auto efficienti, significa voler eludere la questione e riproporre una nuova operazione immagine che non darà alcun effetto concreto