Citta’ sicure: SIULP, Alfano sbaglia a proporre ricette “ammuffite” a problemi che si acuiscono, assuma immediatamente i VFP4

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Ultimo aggiornamento 08/07/2013

L’allarme che sta montando nelle varie città metropolitane, alcune delle quali come ad esempio Roma, da attribuire più alla strumentalizzazione partitica e politica piuttosto che ai dati reali, e che è arrivato nell’agenda prioritaria del Ministro Alfano come dimostra la rassegna stampa odierna, sta facendo emergere l’ennesimo errore da parte della politica nell’affrontare un tema delicato e vitale per i cittadini e per lo stesso futuro economico e sociale del nostro Paese.

 La paura dei cittadini a fronte di fatti eclatanti che incidono più per l’efferatezza e quindi per la qualità e non per la quantità, necessita di interventi professionali e concreti e non dell’ennesima operazione di facciata come quella preannunciata dai mass media e attribuita al Governo.

 Lo afferma in una nota Felice Romano – Segretario Generale del SIULP – commentando gli articoli di stampa che hanno attribuito al Ministro Alfano la volontà di “rispolverare” l’impiego dei militari (speriamo non i carri armati) e i sindaci sceriffi anziché ripristinare le risorse necessarie alla Polizia di Stato e alle Forze dell’Ordine più in generale.

Oltre 4 miliardi di tagli negli ultimi anni, 13 mila poliziotti in meno (altrettanti carabinieri e in proporzione altrettanti finanzieri), carenza di fondi persino per la benzina e per avere autovetture efficienti, continua Romano, sono i risultati nefasti e concreti prodotti dagli interventi demagogici e di facciata negli ultimi anni dalla politica distratta e non interessata a dare risposte concrete in tema di sicurezza ai cittadini italiani. Il tutto pensando che su un terreno così delicato e vitale per la vita del Paese si potesse agire con campagne “pubblicitarie”di facciata come in alcuni “teatrini” della peggiore politica.

 Prima di “riesumare” anche le ronde (una delle tante chicche di queste campagne di facciata), incalza Romano, ci auguriamo che il Ministro, che ad oggi ha trovato tempo per tutti tranne che confrontarsi con i propri poliziotti, ci convochi e coinvolga i professionisti della sicurezza sulle strategie da individuare per dare risposte efficienti ed efficaci per liberare i cittadini italiani dalla paura che li sta aggredendo ogni giorno di più. È sintomatico che questa paura della paura incalzi a margine delle campagne elettorali, che come al solito hanno strumentalizzato la sicurezza; ecco perché in attesa che il Ministro Alfano trovi il tempo di parlare con gli unici che poi la dovranno garantire la sicurezza ovvero i poliziotti, come SIULP vogliamo lanciarli un suggerimento. Anziché spendere soldi con l’impiego dei militari in una professione che non è la loro, si adoperasse per far transitare i 4000 giovani già vincitori di concorso nella Polizia di Stato nell’Arma dei Carabinieri e nella Guardia di Finanza, (VFP4) che oggi vengono pagati per fare i militari. Questi giovani sono bloccati da una norma nata circa 10 anni fa che, per paura che nessuno andasse nelle Forze Armate, ha previsto il “trattenimento coatto” per 4 anni di questi giovani, nelle Forze Armate.

 Oggi le stesse Forze Armate hanno capito che per le loro esigenze bastano i volontari in ferma breve per un anno. Sarebbe molto più semplice, conclude Romano, fare un intervento normativo per liberare questi 4000 giovani e mettere nelle città poliziotti, carabinieri e finanzieri anziché militari che sono professionisti nel loro campo, anche perché oggi i giovani nelle Forze Armate, per un anno ci vanno volentieri.

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