‘Nessuno può insultare agenti, fama non pone sopra la legge’
(ANSA) – ROMA, 10 LUG – “Denunciamo Morrissey per oltraggio ai poliziotti italiani e al nostro Paese”. E’ Felice Romano, segretario del sindacato di polizia Siulp, ad informare di aver dato mandato al suo legale di procedere alla denuncia dell’ex cantante degli Smiths, “in relazione a quanto avvenuto a Roma lo scorso 4 luglio e, ancor più, a quanto successivamente affermato sui social network e agli organi di stampa”. Il riferimento è alle polemiche seguite al fermo, da parte di alcuni poliziotti, di un’auto con Morrissey a bordo, piombata contro mano in via del Corso. “Si ritiene, infatti – sostiene il Siulp – che nessuno possa oltraggiare chi effettua il proprio dovere a garanzia della sicurezza e libertà dei cittadini, assicurando il pieno diritto di cittadinanza riconosciuto dalla legge. Ciò, a maggior ragione, quando chi lo fa dovrebbe essere d’esempio poiché si presenta come ‘personaggio pubblico’: noi poliziotti siamo abituati ad operare nella convinzione che la rilevanza pubblica comporti più oneri che onori. Prendiamo atto che il signor Morrissey non solo non la pensa come noi, ma ritiene che il suo essere ‘famoso’ lo ponga al di sopra della legge. Certo – aggiunge – da chi solo poco tempo fa criticava pubblicamente il premier britannico perché, a suo dire, in quel Paese non si garantiva adeguatamente la sicurezza dei cittadini, mai ci saremmo aspettati che definisse ‘psicopatici’ i poliziotti italiani impegnati nei controlli antiterrorismo, con l’aggravante che tale operato lo farebbe sentire ‘insicuro’ nel nostro Paese”. IL Siulp spiega poi che “nella circostanza i colleghi hanno agito non solo nel pieno rispetto delle norme, per garantire la sicurezza anche dello stesso signor Morrissey, ma anche con estremo tatto e gentilezza, consentendo allo stesso di contattare l’albergo al fine di identificare il medesimo, privo di documenti, atteso che si rifiutava di declinare le proprie generalità”. “Non possiamo consentire a nessuno – conclude – di offendere la dignità e la professionalità dei poliziotti italiani e dell’intero nostro Paese che, a differenza di altri, quanto ad accoglienza ed ospitalità sta dando lezioni all’intero mondo”.
Polizia, il Siulp: denunciamo Morrissey per oltraggio
“Ai poliziotti italiani e al nostro paese”
Roma, 10 lug. (askanews) – Il Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori di Polizia, nella persona del Segretario Generale Nazionale Felice Romano, comunica di aver incaricato l’avvocato Massimiliano Annetta di procedere alla denuncia del signor Steven Patrick Morrissey e del titolare del profilo facebook “Sam Esty Rayner Photography” in relazione a quanto avvenuto a Roma lo scorso 4/7/2017 e, ancor più, a quanto successivamente affermato sui social network e agli organi di stampa.
“Si ritiene, infatti – spiega il siulp in una nota -, che nessuno possa oltraggiare chi effettua il proprio dovere a garanzia della sicurezza e libertà dei cittadini, assicurando il pieno diritto di cittadinanza riconosciuto dalla legge. Ciò, a maggior ragione, quando chi lo fa dovrebbe essere d’esempio poiché si presenta come ‘personaggio pubblico’: noi poliziotti siamo abituati ad operare nella convinzione che la rilevanza pubblica comporti più oneri che onori. Prendiamo atto che il signor Morrissey non solo non la pensa come noi, ma ritiene che il suo essere ‘famoso’ lo ponga al di sopra della legge.
“Certo – prosegue il siulp -, da chi solo poco tempo fa criticava pubblicamente il Premier britannico perché, a suo dire, in quel Paese non si garantiva adeguatamente la sicurezza dei cittadini, mai ci saremmo aspettati che definisse ‘psicopatici’ i poliziotti italiani impegnati nei controlli antiterrorismo, con l’aggravante che tale operato lo farebbe sentire ‘insicuro’ nel nostro Paese”.
“Nella circostanza – sottolinea la nota del sindacato di Polizia – i colleghi hanno agito non solo nel pieno rispetto delle norme, per garantire la sicurezza anche dello stesso signor Morrissey, ma anche con estremo tatto e gentilezza, consentendo allo stesso di contattare l’albergo al fine di identificare il medesimo, privo di documenti, atteso che si rifiutava di declinare le proprie generalità perché a bordo di un’auto che si era immessa contromano a velocità sostenuta in una strada affollata del centro di Roma. Esattamente quello che lo aveva portato a criticare la Polizia del suo Paese”.
“Rappresentando la stragrande maggioranza dei poliziotti italiani, e pur non volendo prestarci a quella che pare una palese campagna di autopromozione, non possiamo però consentire a nessuno di offendere la dignità e la professionalità dei poliziotti italiani e dell’intero nostro Paese che – conclude il siulp -, a differenza di altri, quanto ad accoglienza ed ospitalità sta dando lezioni all’intero mondo”.
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