Spending review: Sindacati di polizia, Alfano se vuole fare il coach deve considerare tutti i giocatori in campo

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    Dopo aver letto le dichiarazioni del ministro Alfano, che con un esempio calcistico si improvvisa nelle vesti di allenatore della nazionale della sicurezza, auspicando di schierare al meglio la “squadra” delle forze di polizia, i Sindacati SIULP, SAP, SIAP-ANFP, SILP CGIL, UGL PdS, COISP, CONSAP, UIL POLIZIA-ANIP esprimono forte preoccupazione per il metodo e per il merito con cui il ministro affronta una tematica così delicata e vitale per uno dei diritti fondamentali dei cittadini e di un Paese democratico, la sicurezza.

    Lo affermano in una nota congiunta tutti i Sindacati di polizia i quali, nel ricordare al ministro Alfano che pur essendo la Polizia di Stato la prima forza di polizia a competenza generale e baluardo a difesa della sicurezza dei cittadini e della democrazia del mostro Paese, sottolineano come il ministro, almeno da quanto letto sulle agenzie, o ha dimenticato che ci sono altri “giocatori” che fanno parte della squadra oppure ha in animo di militarizzare la sicurezza del nostro Paese con il rischio di farla precipitare in un abisso degno di stagioni passate che tante disgrazie ha provocato e di cui la nostra memoria non riesce, ancora oggi, a liberarsi.

    E’ veramente singolare, continuano i Sindacati, che a dieci giorni dall’incontro, previsto per il 25 p.v., e senza che il ministro abbia illustrato i criteri, i principi e le strategie con cui vuole rinnovare la squadra agli stessi giocatori che tutti i giorni si sacrificano per garantire la sicurezza, dia già per scontato che il piano proposto sia già operativo.

    E’ indubbio che grazie alla scellerata politica dei vari governi che si sono succeduti, che hanno operato tagli selvaggi per oltre 4 miliardi di euro e che hanno bloccato il turn-over facendo registrare, oggi, un vuoto di organico di ben 14mila unità – che significa circa un milione di pattuglie di poliziotti in meno a controllo del territorio ogni giorno – oggi ci troviamo nella necessità forzata di riorganizzare i presidi.

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    I Sindacati, responsabilmente, non si vogliono sottrarre al confronto per la revisione dei presidi. Ma una cosa è la revisione, un’altra cosa è la chiusura selvaggia e l’abbandono di intere fette di territorio, peraltro a totale discapito della sola Polizia di Stato.

    Prova ne è che mentre la polizia chiuderà circa 300 uffici in tutta Italia, l’Arma dei Carabinieri ha annunciato che ne chiude solo 21.

    Ecco perché concludono i Sindacati, o è sbagliata la strategia dell’allenatore oppure il vero progetto non è la razionalizzazione ma la militarizzazione della sicurezza e la compressione o la negazione delle libertà dei cittadini.

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    Lanci agenzia

    SICUREZZA: SINDACATI PS, PREOCCUPAZIONE PER CRITERI RAZIONALIZZAZIONE =

    Roma, 14 mar. (Adnkronos) – Dopo aver letto le dichiarazioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano, “che con un esempio calcistico si improvvisa nelle vesti di allenatore della nazionale della sicurezza”, i Sindacati Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp Cgil, Ugl Pds, Coisp, Consap, Uil polizia-Anip esprimono “forte preoccupazione per il metodo e per il merito con cui il ministro affronta una tematica così delicata e vitale per uno dei diritti fondamentali dei cittadini e di un Paese democratico, la sicurezza”.

    Lo affermano in una nota congiunta i sindacati di polizia i quali, sottolineano “come il ministro Alfano, o ha dimenticato che ci sono altri ‘giocatori’ che fanno parte della squadra oppure ha in animo di militarizzare la sicurezza del nostro Paese con il rischio di farla precipitare in un abisso degno di stagioni passate che tante disgrazie ha provocato e di cui la nostra memoria non riesce, ancora oggi, a liberarsi”. “E’ veramente singolare -continuano i sindacati- che a dieci giorni dall’incontro, previsto per il 25, e senza che il ministro abbia illustrato i criteri, i principi e le strategie con cui vuole rinnovare la squadra agli stessi giocatori, dia per scontato che il piano proposto sia già operativo”

    “E’ indubbio che grazie alla scellerata politica dei vari governi che si sono succeduti oggi ci troviamo nella necessità forzata di riorganizzare i presidi. I sindacati, responsabilmente, non si vogliono sottrarre al confronto per la revisione. Ma una cosa -rilevano in una nota- è la revisione, un’altra cosa è la chiusura selvaggia e l’abbandono di intere fette di territorio, peraltro a totale discapito della sola Polizia di Stato. Prova ne è che mentre la polizia chiuderà circa 300 uffici in tutta Italia, l’Arma dei Carabinieri ha annunciato che ne chiude solo 21”.

    Ecco perché, concludono i sindacati, “o è sbagliata la strategia dell’allenatore oppure il vero progetto non è la razionalizzazione ma la militarizzazione della sicurezza e la compressione o la negazione delle libertà dei cittadini”.

     

    Sicurezza: dipartimento Ps, sindacati coinvolti in piano

    (ANSA) – ROMA, 14 MAR – I sindacati saranno coinvolti nel piano di revisione della distribuzione dei presidi di polizia sul territorio. Lo precisa il dipartimento della pubblica sicurezza.

    “Le procedure per ridefinire la distribuzione sul territorio di alcuni presidi di polizia – spiega il dipartimento – sono state recentemente avviate, prevedendo una prima attività di analisi da parte delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, richiedendo loro contributi e valutazioni in merito, come previsto dalla legge. In tale prima fase – aggiunge – e’ prevista un’ ulteriore definizione del progetto di razionalizzazione che vedrà il necessario coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, per altro già avviato”.

    “E’ evidente – prosegue il dipartimento – che un progetto di tale portata, che si prefigge di ridurre i costi, ma non certo il livello di sicurezza per la collettività, richiederà del tempo e che il contributo delle organizzazioni sindacali costituirà certamente un imprescindibile momento di riflessione prima di assumere provvedimenti che incidano sui modelli operativi delle forze dell’ordine”.

     

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