Tavolo tecnico su riordino modello sicurezza e carriere

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    Giovedì 23 Aprile, presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, si è tenuto il secondo incontro finalizzato ad un progetto di razionalizzazione e di potenziamento del modello di sicurezza, da inserire nel ddl sulla pubblica amministrazione, in un contesto di miglioramento del coordinamento teso ad evitare sovrapposizioni di competenze, con conseguente revisione dei ruoli, per la valorizzazione del personale appartenente ad ogni qualifica e grado in modo da coniugare sia efficienza che efficacia delle funzioni svolte con le legittime aspettative di progressione economica e di carriera.

    Con la delegazione del Dipartimento, presieduta dal Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali, vice prefetto Tommaso Ricciardi, si è concordato un metodo di lavoro che partendo dal progetto di riordino, definito all’inizio del 2014, sintetizzi i principi da far confluire in un ampia delega coerente con lo spirito del disegno di legge Madia teso ad una moderna semplificazione.

    In tal modo si dovrà rispondere all’esigenza di programmare un incremento dell’attuale forza effettiva, tesa, tra l’altro a ridurre l’elevata età media con la contestuale riduzione organica, nel contesto di un nuovo e razionale sistema organizzativo, attraverso una fase transitoria, dopo la ricognizione delle necessità connesse alle funzioni di polizia, per predisporre un piano che dovrà rispondere all’esigenza, che le scriventi organizzazioni sindacali hanno sottolineato con forza e determinazione, di coniugare funzionalità, professionalità e valorizzazione del merito e anzianità.

    In questo senso abbiamo, altresì, sottolineato che va colto il progetto di riordino della carriera di ogni qualifica e grado, in una chiave di moderna valorizzazione delle funzioni di polizia giudiziaria e di tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico.

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    Da troppi anni il personale di ogni qualifica e grado attende un progetto che gli dia una prospettiva di carriera che valorizzi il merito e la professionalità, che consenta anche di superare i disallineamenti che esistono sia nel comparto sicurezza e difesa sia nel raffronto con il pubblico impiego per garantire e riconoscere effettivamente, non solo come mera espressione di principio, la specificità delle funzioni svolte.

    Sarà nostra cura informarvi dell’esito dei prossimi incontri che si terranno al riguardo, ed in ogni caso ribadiamo che questo percorso rappresenta un’ opportunità da cogliere per assecondare le aspettative connesse al riordino delle carriere.

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