Trasferimento pensione all’estero

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Ultimo aggiornamento 11/11/2022

Alcuni nostri lettori ci chiedono chiarimenti sulla procedura di trasferimento della pensione in alcuni paesi esteri che offrono una tassazione più vantaggiosa.

I Paesi fiscalmente più ambiti nelle immediate vicinanze dell’Italia sono la Grecia, la Tunisia e il Portogallo. A scopo meramente esemplificativo, la tassazione sulle pensioni estere in un paese UE come il Portogallo è al 10% (aliquota fissa) mentre in Spagna può variare dal 9,5 al 22% in base agli scaglioni.

Tra i paesi extra UE la Tunisia può vantare un regime tributario particolarmente vantaggioso, soprattutto per i pensionati italiani. In particolare, i pensionati che hanno ottenuto la pensione da un pubblico impiego. In pratica, i pensionati che decidono di trasferirsi nel Paese, possono beneficiare di una tassazione del solo 20% della loro pensione lorda italiana.

Vi sono poi altri paesi che offrono un regime fiscale vantaggioso per le pensioni estere.
Di seguito alcuni esempi dei paesi ove vige un regime di tassazione agevolata per le pensioni estere:

 

PAESE

REGIME DI TASSAZIONE DELLE PENSIONI ESTERE

Portogallo

Possibilità di esenzione da imposte per 10 anni con il Regime Speciale per i cosiddetti Residenti non abituali

Tunisia

Possibilità di esenzione da imposte sul 80% della pensione con aliquota max. del 7%

Grecia

Possibilità di usufruire di una flat tax al 7% per un periodo di 10 anni

Cipro

Aliquota d’imposta max. pari al 5%

Romania

Aliquota di imposta del 10%

Bulgaria

Esenzione da imposte

Spagna (Isole Canarie)

Aliquote fiscali inferiori a quelle italiane, tuttavia la convenienza si riduce all’aumentare del reddito. È prevista una detrazione d’imposta pari a 6.500 euro per i soggetti con più di 65 anni, che arriva a 7.000 per i soggetti con più di 75 anni

 

Per sfruttare la tassazione agevolata della pensione quando ci si trasferisce all’estero, però, ci vogliono determinati requisiti senza i quali non è possibile trasferire la residenza. Il più importante è rappresentato dal fatto che bisogna vivere nel paese estero per almeno la metà dei giorni dell’anno.

Per trasferire la pensione all’estero l’operazione fondamentale è cambiare la residenza fiscale. Senza questo fondamentale passaggio non è possibile pagare le tasse locali, ossia applicare il regime fiscale del Paese estero di nuova residenza per l’assegno previdenziale erogato da un ente pensionistico italiano.

Il possesso di un immobile in Italia non rappresenta un ostacolo, purché la residenza fiscale sia stabilita nel Paese nel quale si vogliono pagare le tasse, in cui viverci per almeno 183 giorni l’anno. Occorrerà, tuttavia, anche iscriversi all’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) e chiedere al proprio istituto di previdenza (ad esempio l’INPS) di trasferire la pensione sulla banca estera che si sceglie.

Anche dopo lo spostamento della pensione su una banca estera si continueranno a pagare le tasse in Italia e l’istituto previdenziale continuerà a versare la sola pensione netta fino a quando non risulterà formalizzato il trasferimento della residenza fiscale nello stato estero.
Soltanto dopo il trasferimento della residenza fiscale l’INPS pagherà la pensione lorda, mentre la tassazione effettiva sarà applicata in base alle nuove regole del Paese estero.

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